Apple: problemi e critiche per mappe e connettore

L’iPhone 5, dopo tante attese, sarà oggi disponibile nei negozi statunitensi e di altri sette paesi (in Italia tra una settimana); ma nel frattempo Apple sta ricevendo forte critiche per il malfunzionamento delle nuove mappe e per il nuovo connettore.

Per la prima volta, e come da tempo preannunciato, l’iPhone non utilizza più Google Maps. Apple ha deciso,, visto la crescente concorrenza tra le due società nel mercato mobile, di limitare il più possibile la propria dipendenza da Google. L’app delle mappe sviluppata dalla società concorrente è stata, quindi, sostituita con una appositamente messa a punto ‘in proprio’: Apple Maps. La nuova strategia della compagnia di Cupertino mira soprattutto ad incrementare la raccolta pubblicitaria. L’utilizzo di mappe da mobile, sempre più diffuso, è fortemente legato, difatti, al sempre più ricco business della pubblicità geolocalizzata.

La nuova app Apple non sembra, però, in grado di garantire lo stesso livello di funzionamento del servizio offerto dal concorrente Google e sta suscitando le ire degli utenti. Dopo che sui loro dispositivi è comparsa l’ultima versione del sistema operativo iOS, i possessori di device mobili si sono scatenati in segnalazioni sul web dei tanti scivoloni e manchevolezze del nuovo sistema.

Apple Maps, di per sé, non offre le vedute fotografiche di Google Streetview (le vedute in 3D disponibili in alcune grandi città sono ben lontane dal sostituirle in maniera soddisfacente), né non integra informazioni utili inerenti i mezzi di trasporto pubblici.

L’app, inoltre, avrebbe un database dei “punti di interesse” (negozi, ristoranti, ecc) molto più povero di quello Google. Più di tutto commette numerosi errori e offre di frequente indicazioni confuse, specialmente navigando in zona urbana.

A Londra, ad esempio, la stazione di Paddington, quella da dove partono i collegamenti con l’aeroporto di Heathrow, non compare. Digitando Paddington Station nella casella di ricerca, sulla mappa compare Paddington Street, una strada abbastanza distante dall’importante stazione. Inconveniente, non da poco, per i viaggiatori. Le stazioni sembra siano il vero tallone di Achille della nuova App. Quella di Helsinki è finita in un parco. La stazione centrale di Milano viene segnalata davanti all’hotel Augustus di via Napo Torriani, per fortuna non troppo distante dal terminal ferroviario.

Peggio ancora è andata agli abitanti di due cittadine inglesi, Stratford-upon-Avon e Solihull, scomparse completamente dalle mappe. Al contrario, Dublino si è ritrovata con un aeroporto in più. A rendersene conto è stato, addirittura, il ministro della Giustizia irlandese Alan Shatter, eletto nel collegio elettorale in cui l’immaginaria infrastruttura è stata collocata, che ha immediatamente contattato Apple.

Errori e stranezze riscontarte anche nelle città dove è attivo il servizio Flyover, una specie di navigatore turistico 3D. La Statua della Libertà appare, ad esempio, sciolta.

TomTom, società che ha fornito ad Apple il database per creare il suo sistema, ha però difeso il suo operato e scaricato ogni responsabilità sugli sviluppatori. “Con 65 milioni di navigatori portatili venduti nel mondo e più di 1.4 milioni di TomTom app per l’iPhone scaricate negli ultimi due anni siamo fiduciosi della qualità delle nostre mappe“, ha spiegato un portavoce dell’azienda alla BBC. “L’esperienza che hanno gli utenti è determinata da funzionalità aggiuntive come la visualizzazione delle immagini e questo dipende dalle scelte fatte dalle terze parti“.

Google, intanto e non a caso, ha rilanciato pochi giorni fa, nuove importanti migliorie per l’app Google Maps. Un nuovo campo di confronto si è aperto, in ogni caso, tra le due società.

I problemi di Apple, però, non si limiterebbero ai malfunzionamenti delle nuove mappe. L’Anec, l’organizzazione europea per la tutela dei diritti dei consumatori, ha criticato la compagnia a causa del nuovo connettore a 8 punti ‘Lightning’, che non rispetterebbe gli standard UE. “Dopo la firma del 2009 dell’accordo con la Commissione europea per arrivare a un caricatore comune per tutti i telefoni cellulari – scrive l’organizzazione in una notaè deludente che Apple abbia deciso di non adottare la soluzione C, quella favorita da tutti i concorrenti“. L’associazione è ancor più sconcertata dalla necessità di spese aggiuntive per i consumatori a causa della scelta della compagnia. “Siamo costernati  che Apple sembri pronta a sfruttare i suoi clienti aspettando che paghino, da quello che sappiamo 19 euro nell’Ue, per comprare l’adattatore e rendere Lightning compatibile con tutti i dispositivi esistenti che utilizzano il connettore a 30 pin“.

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