Decreto crescita 2: le aree di intervento dell’Agenda Digitale

Con il secondo decreto legge per la crescita, ieri il Governo ha lanciato contestualmente l’Agenda Digitale italiana, recependo così anche i dettami già previsti da quella europea.
Il documento presentato alla conferenza stampa di ieri del Consiglio dei Ministri, punta ad introdurre numerose riforme, oltre all’obbligo per il Governo di presentare alle Camere ogni anno una relazione sullo stato di attuazione dell’Agenda digitale stessa. Ma cosa contiene nello specifico il documento del Governo? Cosa attende cittadini e imprese?
Ne abbiamo riassunto i punti salienti:

1) Identita’ digitale e servizi al cittadino:
Gia’ al primo punto (art.1) si introduce il Ddu, ovvero il Documento Digitale Unificato, che comprendera’ la carta di identita’ e  la tessera sanitaria. Una svolta attesa da anni, che consentirebbe un accesso unico e agevolato per via telematica a tutti i servizi della PA. Un punto rafforzato inoltre dagli articoli 2 e 3, che prevedono la nascita della Anagrafe Unificata, il censimento della popolazione annuale (tramite l’ISTAT), e l’Archivio delle strade. Nascera’ cosi’ l’ANPR – Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.
Accanto a cio’ sono previste una serie di norme (artt. 4 e 5) che prevedono dal 1 Gennaio del 2013 l’adozione da parte dei cittadini di un indirizzo PEC per comunicare con le amministrazioni, facendolo diventare il domicilio ditale del cittadino. Dallo stesso periodo invece, entra in vigore l’obbligo per tutte le imprese ed i professionisti di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata.

2) La PA digitale
All’Art.8 del documento viene introdotto l’obbligo per le aziende e le strutture che gestiscono servizi di trasporto pubblico locale, di dotarsi di sistemi ITS per informazioni e dati sulla mobilita’ a disposizione dei cittadini, ma soprattutto, l’introduzione di sistemi di bigliettazione elettronica e di interoperabilità.
Con l’articolo 9 entra in vigore l’obbligo per le amministrazioni di promuovere la diffusione delle proprie informazioni e dei propri dati in formato aperto, introducendo a tutti gli effetti il tema dell’Open Data, come elemento centrale della politica pubblica.
Sulla stessa linea anche gli artt. 6 e 7 che obbligano la PA ad avviare solo per via telematica pratiche d’acquisto di beni e servizi e la diffusione di pratiche e documenti. Nello stesso punto rientrano anche i congedi parentali e le certificazioni di malattia che diverranno esclusivamente digitali.

3) Sanita’ e Giustizia digitale
In materia di sanita’ (artt. 12 e 13) e’ stata prevista l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico (FSE) che raccogliera’ la storia clinica di ogni singolo cittadino; allo stesso tempo si prevede di digitalizzare le prescrizioni mediche, abbattendone così i costi e rivalutare così l’intero sistema di spesa nazionale. In materia di giustizia invece (artt. 16 e 17), verrà introdotto l’obbligo per le comunicazioni in formato digitale in tutte le fasi del procedimento civile, oltre allo snellimento di pratiche e formule di notifica. A ciò si affianca, nello specifico, l’intenzione di apportare sostanziali modifiche alla legge in materia fallimentare (art.17).

4) Istruzione digitale
Il Miur ha gia’ da tempo avviato pratiche di innovazione e digitalizzazione della scuola, ma con gli artt. 10 e 11 del Decreto, si vanno a rendere sostanziali e omogenee alcune procedure e servizi. Innanzitutto, dall’anno accademico 2013/2014 verrà introdotto il fascicolo elettronico dello studente, attraverso il quale verra’ gestita l’intera carriera universitaria dello studente, favorendone la mobilita’ nella formazione sia in Italia che all’estero.
Inoltre, da un punto di vista strutturale, per tutte quelle zone difficili da raggiungere a livello territoriale, dove e’ quindi difficile attivare servizi scolastici e formare classi, verrano avviati in accordo col Miur Centri Scolastici Digitali che consentiranno di svolgere attività scolastiche in via telematica.

5) Infrastrutture e moneta elettronica
La rete è fondamentale come infrastruttura per la creazione e sviluppo dei servizi digitali, ecco perchè nell’Agenda digitale il Governo ha previsto (art. 14) l’abbattimento del digital divide portando nelle zone non ancora coperte almeno una connessione da 2 mbps. Inoltre saranno numerose le agevolazioni per le Tlc, che per gli scavi e la posa delle reti in fibra ottica non pagheranno le tasse per l’occupazione del suolo e del sottosuolo pubblico. In piu’ avranno pieno accesso alle parti comuni degli edifici, godranno di una semplificazione delle pratiche amministrative e, dove possibile, potranno puntare su tecnologie Wireless come alternative alla posa di cavi e strutture. Per quest’anno il governo ha già’ previsto una spesa di 600 milioni per il mezzogiorno e di 150 milioni per il centro nord.
Sul fronte dei servizi invece, l’art. 15 prevede l’obbligo per la PA di effettuare operazioni di spesa per beni e servizi esclusivamente in formato digitale rendendo addirittura pubblico on line il proprio IBAN. Stessa cosa dovrà avvenire per i cittadini rispetto alla pubblica amministrazione e non solo; infatti anche gli esercizi commerciali e i professionisti dal 2014 avranno l’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito (per es. bancomat). Al riguardo pero’, gli importi minimi perchè scatti l’obbligo e le modalita’ per gli ulteriori servizi mobile, verranno presentati successivamente in un altro decreto.

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