Annunciare investimenti per diversi miliardi in una fase fortemente recessiva è chiaramente indice di forte discontinuità. E’ quanto accade nel settore delle telecomunicazioni e delle nuove infrastrutture di rete in particolare.
Sciolti (almeno in parte) alcuni nodi gordiani di tipo regolamentare e con l’avvicinarsi della fondamentale campagna natalizia, ecco comparire i nuovi servizi a banda ultra larga, sia fissi che mobili.
La sincronizzazione tra gli annunci relativi ai servizi di rete fissa e quelli di rete mobile non deve stupire, perché la massimizzazione degli effetti positivi per gli operatori di settore richiede uno sviluppo equilibrato e complementare tra le due piattaforme, altrimenti a rischio di cannibalizzazione reciproca (per il vero più a danno dei servizi di rete fissa).
Banda ultra larga fissa. Telecom Italia ha annunciato che lancerà i propri servizi a banda ultra larga nelle 7 città principali con prestazioni che andranno da 30 a 80 Mbit/s su architettura FTTC (per motivi regolamentari si tratta delle città nelle quali sono già attivi i servizi Fibra100 di Fastweb).
Con il nuovo anno, e l’approvazione finale delle condizioni regolamentari, la copertura si estenderà poi progressivamente, con l’obiettivo di arrivare a 100 città a fine 2014. Inoltre, nelle principali 20 città anche Fastweb ha appena annunciato la realizzazione della propria infrastruttura di rete (sempre FTTC), che verrà realizzata condividendo alcuni investimenti con la stessa Telecom Italia.
Metroweb? Come noto, F2i TLC, principale azionista di Metroweb, ha annunciato all’inizio di questo anno un piano per replicare il modello Milano (offerta all’ingrosso di fibra fino a dentro le case, secondo un’architettura FTTH) in una trentina di città a maggiore potenziale.
Tuttavia, mentre a Milano l’adesione al piano da parte di tutti gli operatori è confermata e Metroweb è di fatto il fornitore di riferimento della fibra ottica, i progetti annunciati da Telecom Italia e Fastweb rendono più difficile l’effettiva realizzazione del piano, venendo a mancare due dei principali clienti potenziali.
Si prevedono comunque nuovi interventi in alcune città dove sono stati siglati accordi con le società multi servizi locali per rilevare infrastrutture esistenti già dal 2013, in attesa che si trovi un punto di equilibrio tra i diversi attori (rimandiamo a un’altra puntata il legame con l’eventuale scorporo della rete di Telecom Italia e il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti).
Banda ultra larga mobile. Mentre la rete fissa si risveglia, quella mobile non sta certo a guardare, a maggior ragione a fronte di 4 miliardi di investimenti fatti per l’acquisto delle frequenze 4G.
E’ di questi giorni l’annuncio di Telecom Italia dei nuovi servizi mobili “Ultra Internet”, con prestazioni “fino a 100 Mbit/s” e prezzi dell’ordine di 30-40 euro al mese, che vedranno la luce in 20 città entro fine anno, inizialmente per chiavette e tablet, ma poi anche per gli smartphone.
Massima attenzione a non aggredire i servizi di rete fissa, anche se il valore nominale annunciato non aiuta certo il povero consumatore a capire cosa sta accadendo, al punto che sarebbe opportuno inserire qualche asterisco di più e alcune note con carattere visibile anche agli esseri umani…
Banda e servizi. Cosa ci porterà tutto questo? Velocità, velocità, velocità. Servizi, servizi, servizi, in formati che si sono intravisti con l’annuncio dell’offerta “Ultra Internet” mobili, vale a dire cloud, musica, calcio, libri e così via (le “cubofferte” nel gergo di Telecom Italia).
Tutto questo non per tutti o, perlomeno, non subito…
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