Dati personali e prezzi personalizzati: il Regno Unito indaga

Le compagnie praticano online prezzi differenti per lo stesso servizio a secondo dello specifico consumatore? Questa pratica danneggia i consumatori e la concorrenza? L’Antitrust (Office of Fair Trading) del Regno Unito ha aperto un’indagine sulle pratiche commerciali delle aziende in rete per verificare se queste utilizzano i dati degli utenti per praticare “prezzi personalizzati”. “Vogliamo verificare – scrive l’agenzia – se le imprese utilizzano i dati per modificare i prezzi offerti ai consumatori, se questo è dannoso, quali sono i confini accettabili di condotta, e se la legislazione di tutela del consumatore sia stata violata”.

L’autorità sostanzialmente vuole indagare in che modo la mole crescente di dati  sui consumatori venga usata a fine di stabilire prezzi differenziati e quali limiti devono essere posti a tale pratica per garantire la privacy dei consumatori e affinché non finisca per limitare la concorrenza.

L’agenzia si propone di indagare le pratiche di acquisto e vendita dei dati sui consumatori tra aziende. “Il modo in cui sono raccolti e utilizzati i dati è in rapida evoluzionespiega l’iniziativa Clive Maxwell, amministratore delegato del Office of Fair Trading – È importante capire che controllo hanno i consumatori sul proprio profilo e se le imprese utilizzano i profili degli acquirenti per praticare prezzi diversi per i prodotti e servizi.”

Tutela dei consumatori e della concorrenza devono, in sostanza, adeguarsi alle nuove pratiche digitali secondo l’Antitrust del Regno Unito.

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