Avanade research: le innovazioni digitali dei retailer italiani

Largo Consumo ha realizzato un’indagine, commissionata da Avanade, sui retailer italiani che stanno affrontando processi di innovazione e trasformazione digitale legati a un business omnichannel. Tra novembre 2016 e gennaio 2017, 123 manager di importanti aziende hanno risposto a un questionario personalizzato per funzione e area aziendale, relativo alle attività in corso, ai progetti a medio termine e ai propri obiettivi manageriali. Alla base dell’indagine, ci sono da fare tre considerazioni generali sulle quali si fonda il questionario:

  • l’ICT rappresenta il cuore del processo di trasformazione digitale delle imprese retail e non solo.
  • Il marketing disegna e promuove nuovi servizi, e per poterlo fare in modo coerente, si ritrova a gestire  una enorme quantità di dati.
  • Con l’avvento del consumatore omnichannel, la logistica assume un ruolo totalmente nuovo, che si traduce in attività di gestione della disponibilità dei prodotti 24/7, consegne veloci e tracciabili, reso più gestibile.

In prospettiva omnichannel, emerge che per il 55% degli intervistati appartenenti alla funzione ICT e Supply Chain la sfida principale è senza dubbio quella di “gestire l’aspettativa dei clienti di interagire con il brand e l’accesso ai prodotti a qualunque ora e in qualunque luogo”, mentre per il 68% dei manager dell’area marketing la sfida è rappresentata dalla necessità di “ripensare al ruolo del punto vendita nel nuovo customer journey”. Per quanto riguarda la reperibilità dei prodotti, dotarsi di un sito e-commerce è chiaramente un’esigenza importante, improntando lo sviluppo di questo ad una completa revisione dell’organizzazione aziendale e delle tecnologie disponibili: ERP, CRM, soluzioni di business intelligence e logistica. Invece, sul fronte punto vendita, lo sviluppo mobile – con la realizzazione di siti responsive, app specializzate e utili, pagamenti on line rapidi e sicuri – è diventato il focus su cui concentrarsi per ridisegnare il ruolo degli store e per soddisfare pienamente il cliente.

Per guidare la trasformazione digitale, il 68% degli intervistati dell’area Marketing e il 54% dell’area ICT non hanno dubbi sull’importanza di “disporre di CRM e altre soluzioni per la mappatura della clientela al passo con i tempi, integrando i sistemi interni con i social network”, mentre al primo posto per i manager della Supply Chain l’attività di maggior rilevanza è quella di “fornire ai clienti informazioni dettagliate sulla disponibilità del prodotto e sul tracking degli ordini”. I manager ICT riscontrano una concreta difficoltà ad abbandonare sistemi sviluppati internamente, anche se ora i partner specializzati sono in grado di offrire soluzioni innovative e sempre aggiornate. Big data, CRM 2.0 e l’integrazione delle informazioni disponibili sul consumatore costituiscono spesso un progetto ancora in divenire.

Un altro dato interessante emerso dall’indagine è il modello di delivery destinato a prevalere nel prossimo futuro per servire gli acquisti on line. Per l’80% dei manager della supply chain, la delivery sarà rappresentata principalmente da spedizioni dal magazzino centrale, mentre per il restante 20% da spedizioni dal punto vendita. Il negozio fisico si conferma il punto di contatto principale con il consumatore, ma la sua evoluzione in punto di ritiro/showroom è qualcosa che non si può arrestare e va curata nei minimi dettagli con progetti di customer experience immersiva.

Infine, dalla survey è emerso un altro dato importante che condiziona fortemente l’orientamento nello sviluppo delle imprese retail: il 64% dei Marketing & Sales manager concordano con il 56% dei manager ICT sulla rilevanza che avrà la mobile strategy, in quanto “entro 3 anni la maggior parte degli addetti sarà dotato di Smartphone o Tablet a supporto delle attività in store”.

 

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa giunti in redazione che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi. 

 

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