Editori vs Google: Svizzera e Portogallo si uniscono al coro, nasce il coordinamento internazionale

L’Europa ultimamente è un terreno scivoloso per Google. La multinazionale Americana deve confrontarsi con crescenti critiche per le proprie pratiche fiscali nel vecchio continente e, contemporaneamente , ha un fronte aperto con gli editori europei, che chiedono a gran voce la remunerazione dei contenuti creati su cui Google profitterebbe senza corrispondere un giusto compenso.

Il conflitto con gli editori si è allargato nelle ultime ore. Dopo le critiche degli editori francesi, italiani e tedeschi, i colleghi svizzeri e portoghesi si associano all’iniziativa e creano un’alleanza europea contro il motore di ricerca.

Gli editori portoghesi hanno invitato il parlamento ed il governo del paese ad approvare una proposta di legge in materia presentata dalla loro associazione di categoria e che dovrebbe favorire “l’informazione dei cittadini e il riequilibrio economico d’internet”.

L’associazione di categoria sostanzialmente chiede il riconoscimento dei cosiddetti ‘ancillary copyright’, ovvero il pagamento da parte di Google di una percentuale del copyright per ogni contenuto indicizzato, ovvero i titoli e le prime righe delle news. Google ha sempre ritenuto, e continua a farlo, che l’indicizzazione di questi contenuti rientri nella disciplina del fair use, e che per tanto non debba corrispondere nessun pagamento agli editori.

Eric Schmidt, in una recente intervista a The New York Times, ha ribadito che il gigante del web non intende pagare per contenuti che non ospita. L’indicizzazione, per il manager, non viola il copyright degli editori e il motore di ricerca li aiuta già, grazie al traffico che genera per i loro siti web. Schmidt invita gli editori a cercare nuovi modelli di business. “I giornali hanno un problema molto reale e ci preoccupiamo di quello che sta succedendo loro. Ma devono monetizzare i click che gli inviamo in modo tale da garantire il proprio futuro.”

Gli editori europei non sono, però, per nulla convinti di ciò e al corro di richieste si sono aggiunti anche i colleghi svizzeri. Le associazioni di categoria del paese hanno fatto sapere che “le autorità svizzere hanno avviato una consultazione per la riforma della legge sul diritto d’autore”. Mentre il segretario generale di una delle associazioni di categoria, Daniel Hammer, ha definito la situazione attuale “non più tollerabile”.

Il comunicato congiunto dei portoghesi e degli svizzeri annuncia, inoltre, che gli editori dei cinque paesi si sono accordati per portare avanti le iniziative nei singoli paesi e  coordinare azioni a livello internazionale.

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