Internet: in Italia non ci sono investimenti

In questi giorni si sta svolgendo a Roma l’International Conference on Web search and Data Mining, uno degli eventi più importanti sul tema che ha come argomento centrale lo sviluppo e la diffusione del web e delle ICT.

Una delle questioni emerse risulta essere la mancanza in Italia di un centro di ricerche appartenente ad una grossa compagnia privata, sebbene nel paese esista una comunità di scienziati di livello internazionale nelle discipline informatiche.

A livello qualitativo siamo allineati ai migliori Paesi, al punto che organizzeremo anche la Www Conference del 2015, l’evento mondiale più importante del web” afferma Stefano Leonardi dell’università Sapienza di Roma  che prosegue sostenendo “l’Italia però è l’unico paese che non ha un grande centro ricerche di una multinazionale come in Francia, in Gran Bretagna, e ultimamente anche in Polonia. Il problema non sono le risorse, è più un limite culturale, per cui qualsiasi iniziativa qui viene scoraggiata da una serie di ostacoli mentre all’estero vengono fatti ponti d’oro alle aziende che vogliono investire”.

Secondo Alessandro Panconesi, altro organizzatore dell’evento, uno dei problemi principali del nostro paese è il modo in cui viene utilizzato Internet e per questo afferma che “La politica su Internet in Italia è demenziale. Da noi solo per avere accesso a una rete wi fi servono procedure estremamente complicate, molto più fiscali rispetto a paesi come gli Usa o Israele che avrebbero più motivi di noi per stare in guardia. Questo atteggiamento si riflette nelle discussioni sulla presunta pericolosità del web, che da noi generano una preoccupazione esagerata mentre altrove sono molto più pragmatiche, e improntate solo alla risoluzione dei problemi”.

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