eBay, gestore di uno dei più grandi mercati online, in un suo recente studio, mette in dubbio il valore del servizio pubblicitario principale di Google. Lo studio esamina se gli annunci di ricerca a pagamento che la stessa eBay ha acquistato su Google, quelli che compaiono a destra dei risultati di ricerca, valgono l’investimento effettuato.
“La conclusione: i ricavi incrementali dalle ricerche a pagamento sono stati di gran lunga più esigui del previsto, perché i clienti della piattaforma vanno su eBay indipendentemente, sia direttamente o tramite altri canali di marketing” ha spiegato il portavoce di eBay Johnna Hoff in una e-mail a Reuters.
“Questa deve essere una preoccupazione importante per Google“, ha affermato Oren Etzioni, un esperto di ricerca online presso l’Università di Washington e co-fondatore di Decide.com, un servizio di ricerca per lo shopping. “Marchi forti come eBay, Amazon, necessitano di Google in maniera sempre minore” ha aggiunto. “Lo studio di eBay convalida questa conclusione. Anche per Decide.com abbiamo trovato che l’acquisto di annunci su Google non era poi così conveniente.”
I ricercatori di eBay, Thomas Blake, Chris Nosko e Steve Tadelis che anno condotto lo studio, hanno analizzato le vendite su eBay dopo aver sospeso gli annunci pubblicitari su Google in alcune regioni. In altre zone, invece, gli annunci hanno continuato ad esistere, in modo da permettere ai ricercatori di effettuare delle comparazioni. La prova è iniziata nel mese di aprile 2012 ed è durata fino al luglio 2012.
I risultati hanno evidenziato che non c’è stato un sensibile calo delle vendite nelle regioni in cui eBay ha tolto gli annunci da Google.
Le pubblicità hanno solo attratto quegli acquirenti che non usano spesso la piattaforma di eCommerce, mentre per i clienti che avevano acquistato su eBay almeno tre volte nel corso dell’anno, gli annunci di ricerca non hanno prodotto alcun beneficio aggiuntivo.
Google ha rifiutato di commentare lo studio di eBay. Tuttavia un portavoce dell’azienda californiana ha riferito che i loro studi, basati su risultati di centinaia di inserzionisti, hanno scoperto che più dell’89% dei click sugli annunci di ricerca sono “incrementali”. Ciò significa che gli annunci generano più visite ai siti web degli inserzionisti.
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