Ue: imprese italiane hanno limitata capacità di innovazione

Le imprese italiane soffrono di “una limitata capacità di innovazione“. È quanto lamenta la Commissione europea nel rapporto sugli squilibri macroeconomici, nel quale sottolinea che la performance delle esportazioni italiane “continua a soffrire a causa di un modello di specializzazione dei prodotti non favorevole e della limitata capacità delle imprese di crescere”. Quel modello, sottolinea l’esecutivo Ue, “è molto simile a quello dei mercati emergenti come la Cina, con la maggior parte del valore aggiunto nei settori tradizionali relativamente low-tech, principalmente a causa della limitata capacità di innovazione delle imprese italiane”.

Secondo la Commissione, “la predominanza di micro e piccole imprese sottolinea le difficoltà delle aziende italiane di crescere e diventare attori internazionali, a causa delle barriere istituzionali e normative, delle caratteristiche strutturali delle imprese e di un ambiente non favorevole”. Tutti questi fattori “limitano anche il flusso di investimenti stranieri diretti, impedendo all’Italia di trarre vantaggio” da quello che ne deriva, come il trasferimento di capitali e di conoscenza, un maggiore coinvolgimento nel commercio mondiale ed un impulso per un ambiente più competitivo.

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