Continuano le trattative tra Telecom e l’operatore telefonico Tre relative ad una possibile integrazione dei due gestori. Pochi giorni fa un comunicato stampa Telco, holding che controlla Telecom Italia, riaccende le discussioni sul caso dell’operazione Telecom – H3G, smentendo la possibilità di tale operazione e affermando che la società non ha avuto contatti con Hutchison Whampoa, la controllante di H3G. Questo infatti è quanto dichiarato dalla Telco:
“Con riferimento alle indiscrezioni di stampa odierne (10 aprile) e al comunicato stampa emesso da Telecom Italia, su richiesta della Consob si comunica che Telco non ha avuto alcun contatto, neppure informale, con il gruppo Hutchison Whampoa o con Telecom Italia e che non sono stati ricevuti o scambiati documenti sul tema in oggetto. Si comunica inoltre che, per quanto di nostra conoscenza, gli azionisti di Telco non hanno avuto recenti contatti, neppure informali, con il gruppo Hutchison Whampoa o con Telecom Italia, né sono stati scambiati documenti, sul tema in oggetto”.
Ma le trattative sembrano non essere state del tutto abbandonate, anzi. Ieri (11 aprile) si aggiunge alla vicenda un nuovo tassello che riaccende le probabilità per un ritrovato interesse nell’integrazione tra i due gestori telefonici. Il consiglio di amministrazione Telecom Italia, infatti, ne ha discusso, per circa sei ore a Milano, e come afferma in un comunicato “ha riferito dei contatti preliminari intervenuti con 3 Italia e il suo azionista di controllo Hutchison Whampoa relativi a un percorso di integrazione di 3 Italia in Telecom Italia, eventualmente mediante conferimento o fusione per incorporazione, che il gruppo Hutchison Whampoa ha condizionato, tra l’altro, all’acquisizione di un’ulteriore quota azionaria in Telecom Italia, tale da farne l’azionista di riferimento della Società.”
Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre sottolineato la necessità della “costituzione di un comitato ristretto, presieduto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione (Consigliere Franco Bernabè) e composto dal Lead Independent Director (Consigliere Zingales), dal Presidente del Comitato per il Controllo e Rischi (Consigliere Catania) e dai Consiglieri Galateri e Linares, per verificare entro tempi ristretti l’interesse della Società alla prosecuzione del percorso”.
….sarebbe auspicabile avere un’integrazione di telecom italia, mal gestita ed amministrata, con un grande delle telecomunicazioni.
Le valutazioni del m&a dovranno considerare il mercato di cui telecomitalia gode, nonchè il possibile spin off della rete valutato secondo l’ottica di mercato monopolista e le potenzialità che esprime.
E’ superfluo dire ed auspicare che lo spin off della rete venga quotato in borsa ed a condizioni vantaggiose per i vecchi azionisti.
L’operazione di m&a di estero (Cina) su Italia sarebbe risolutiva di tutti i gravi problemi di inefficienza ( costi parassitari nel fattore lavoro a tuutii i livelli), nonchè nello smantellamento di una clientela di appalti e consulenza che sotto il nome di outsourcing rappresentano l’inefficienza in termini di sviluppo sia di mercato che tecnologico.
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