Horizon 2020, il nome da ricordare per trovare finanziamenti

E’ il nome del nuovo programma quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione, Horizon 2020, che nel settennato 2014-2020 sarà lo strumento finanziario principale per gli enti di ricerca, università, aziende e ricercatori che cercheranno fondi per sviluppare le loro iniziative.

horizon2020_0Horizon 2020 segue al 7° Programma quadro 2007-2013 e avrà risorse risorse pari a 80miliardi di euro. L’aumento rispetto ai fondi del periodo precedente (50 miliardi di euro), è considerevole, ma i fondi a disposizione non potranno accontentare tutte le richieste che pervengono a Bruxelles.

I finanziamenti sono erogati direttamente dalla Commissione europea, senza passare quindi per la burocrazia dei ministeri e delle regioni italiane, ma ciò non significa che le procedure di accesso ai fondi siano comunque semplici. I progetti che possono infatti beneficiare dei contributi Horizon 2020 devono generalmente essere presentati da partenariati internazionali, costituiti da almeno 3 soggetti giuridici appartenenti a diversi stati membri o associati dell’Unione.

L’approccio da utilizzare, pertanto, deve essere ancora più strutturato e sistematico di quello usato nei confronti dei bandi nazionali e regionali ed è necessario che la partecipazione alle “call” di Horizon – gli inviti a presentare proposte – venga pianificata con largo anticipo.

Il motivo per cui deve essere tenuto sempre bene in mente Horizon 2020 sta però anche nella circostanza che il nostro legislatore, con l’obiettivo di incrementare il numero dei progetti italiani finanziati da Bruxelles, ha introdotto un piccola riforma degli incentivi alle imprese (il Dl Sviluppo 83/2012 ha istituito il Fondo per la crescita sostenibile con una dotazione iniziale di 600milioni di euro) dove si legge che i programmi da finanziarsi attraverso appositi bandi saranno quelli coerenti con le priorità e gli interventi stabiliti in Horizon 2020.

Horizon 2020 diventa così il principale protagonista anche della futura pianificazione finanziaria nazionale. E sarà così non solo per il Fondo Crescita, ma con molta probabilità pure per i Programmi Operativi Regionali (POR), da cui dipende l’utilizzo delle risorse delle politiche di coesione nel periodo 2014-2020. I bandi che verranno emanati in dipendenza dei POR avranno dunque misure ed interventi coerenti alla linee stabilite a Bruxelles.

Al riguardo l’ex ministro Profumo dichiarò che è necessario allineare i programmi di ricerca e innovazione italiani a quelli europei, soprattutto a livello di tematiche e regole: “ciò creerebbe una grande palestra virtuale per le nostre imprese” e allargherebbe il varco di ingresso ai finanziamenti UE.

I temi che Horizon 2020 finanzierà, con contributi variabili dal 50% al 100% dei costi di ricerca, sono già stati annunciati:

a) tecnologie abilitanti fondamentali per la “Leadership industriale”:

  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC);
  • Nanotecnologie;
  • Materiali avanzati;
  • Biotecnologie;
  • Fabbricazione e trasformazione avanzate;
  • Spazio.

b) tecnologie dirette al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla priorità “Sfide per la societa”, per:

  • migliorare la salute e il benessere della popolazione;
  • migliorare la sicurezza e la qualita’ dei prodotti alimentari e favorire lo sviluppo di bioindustrie sostenibili e competitive;
  • realizzare la transizione verso un sistema energetico affidabile, sostenibile e competitivo;
  • realizzare un sistema di trasporti intelligenti, ecologici e integrati;
  • consentire la transizione verso un’economia verde grazie all’innovazione ecocompatibile.

Non resta ora solo che aspettare la formulazione definitiva di Horizon 2020, appena verrà approvato il bilancio UE, nonché la redazione dei programmi operativi nazionali e regionali per passare dalle idee ai progetti.

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