Smart-Health: in America si testano dispositivi per monitorare i pazienti da casa

La tecnologia che oggi disponiamo ci consente di tenere traccia e di monitorare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna in ogni momento della giornata. Questi dati sono di per sé “poco significativi” fino a quando non giungono nelle mani di un medico.

In Massachusetts (USA), alcuni ospedali stanno sperimentando modi per estrarre i dati da dispositivi remoti di controllo dei pazienti ed attraverso smartphone, braccialetti intelligenti, dispositivi FitBit, e altri gadget “helf-tracking” inviarli e conservarli in una cartella clinica elettronica.

Questi dati verranno utilizzati dai medici per prendere decisioni cliniche più informate e monitorare i pazienti anche al di fuori delle visite ambulatoriali. Il sistema avverte i medici quando i pazienti sono “a rischio” in modo da poter intervenire senza il ricorso a visite di pronto soccorso.

Il mese scorso il Boston’s Center for Connected Health ha dato il via ad uno dei programmi di “Connected Health”. Un sistema che permette ai pazienti di caricare le informazioni dai loro dispositivi medici, spesso in modalità wireless, direttamente nella loro cartella elettronica. I pazienti possono utilizzare glucometri, polsini pressione sanguigna, bilancia pesapersone, e pulsossimetri (che misura i livelli di ossigeno nel sangue) da casa, prendere le misure regolarmente ed inviarle ai loro medici che possono leggere questi dati in qualsiasi momento.

In un comunicato James Noga, vice presidente e chief information officer del Partners HealthCare, ha detto “stiamo lavorando per cambiare il modo di prescrivere le cure, stiamo mettendo il paziente al centro della propria cura, mantenendo una stretta vigilanza sul monitoraggio della sua condizione quando non è in ospedale o presso uno studio medico“. I medici hanno trovato questi dispositivi particolarmente utili sopratutto per i pazienti con malattie croniche.

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