Tlc: il pacchetto Ue su mercato unico non convince gli operatori

Non mette tutti d’accordo il nuovo pacchetto di misure proposto alla Commissione Europea sull’unificazione del mercato delle tlc europee. Messe insieme in pochi mesi, con all’orizzonte la fine del mandato dell’Europarlamento a maggio, le proposte adottate dalla Commissione Ue sono state su alcuni aspetti indebolite – in particolare il roaming – rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi, attirandosi lo stesso le critiche del settore.

Al di là di elementi positivi come le nuove norme sullo spettro e sui prezzi del rame, l’elemento chiave mancante, fanno presente gli operatori europei di Etno, l’associazione degli operatori europei, sono le misure per favorire proprio l’obiettivo ultimo dell’operazione di Bruxelles, ovvero la ristrutturazione del mercato europeo, oggi frammentato in 28 mercati nazionali con oltre 100 operatori solo nella telefonia mobile. Secondo l’associazione la raccomandazione di Bruxelles “potrà procurare la necessaria stabilità dei prezzi per le linee in rame e sostenere gli investimenti per le reti di accesso di nuova generazione attraverso uno snellimento della regolamentazione dei prezzi“.

Allo stesso tempo, però, le misure proposte non sono “complessivamente in grado di produrre lo slancio richiesto per raggiungere i target dell’Agenda Digitale e per contribuire alla crescita economica dell’Europa“. Infatti, per quanto alcune di esse “produrranno certamente dei benefici per il settore“, come quelle relative allo spettro, “le misure proposte non otterranno i risultati sperati sotto altri aspetti“. Bruxelles si dovrebbe concentrare in particolare, sottolinea Etno, “sulla necessità di autorizzare una ristrutturazione del mercato delle telecomunicazioni, di dirigersi verso un approccio regolatorio più leggero, e di porre nelle medesime condizioni i fornitori di servizi di telecomunicazione e i fornitori di service online ‘over the-top’“.

Stessa linea critica è tenuta dall’associazione degli operatori mobili GSMA, secondo cui il nuovo pacchetto Ue sulle tlc “sarebbe potuto andare molto più lontano per affrontare le sfide di crescita, occupazione e competitività” del settore in Europa ma le proposte della Commissione “hanno sofferto come risultato della necessità di accelerare le procedure per rispettare i ritmi fissati dai tempi legislativi“, ovvero la fine del mandato dell’Europarlamento a maggio.

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