WSD – Paura

Paura Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso; più o meno intenso secondo le persone e le circostanze, assume il carattere di un turbamento forte e improvviso quando il pericolo si presenti inaspettato, colga di sorpresa o comunque appaia imminente.
http://www.treccani.it/enciclopedia/paura/

In questi giorni, un Festival di arti varie, attraversa l’Italia al grido “Hai paura del buio?”. Il titolo (un rimando a un celebre disco degli Afterhours, gruppo rock che ha pensato l’evento), tiene insieme artisti che, senza sponsor, hanno provato a raccontare che in Italia, con la Cultura, si può mangiare. Tutto sta a trovare spazi di libertà e supporto legislativo.

uid_12fde844feb“Hai paura del buio?” è una bellissima domanda per tutti, soprattutto per chi affronta i temi dell’Innovazione, a dire il vero.
Perché ci fa pensare non solo a cosa definisca il “Buio” ma soprattutto a cosa sia la Paura.
Che cos’è la Paura? La Paura è un sentimento nobilissimo e una chimica imprescindibile, per l’Uomo.
Ma la Paura possiede anche un’ immensa componente collettiva, che va oltre i singoli.
La Paura ha molto a che a che vedere con chi ci circonda. Quelli che – talvolta per la propria paura, per i propri limiti-domandano uno scardinante “perché lo fai?”

Ecco, la Paura è un sentimento collettivo nato per essere paralizzante. Se tutti hanno paura, nessuno si muove. Se nessuno si muove, non si corre il rischio di trovarsi ad avere paura dell’ignoto. Quindi, la Paura, ha nella sua natura, l’idea del Contagio.
Per difendersi dal contagio, bisogna accettare il rischio di spostarsi rispetto alla visione degli altri e recuperare l’idea che l’Imperfezione sia l’antidoto.
Un processo innovativo si fonda sull’imperfezione. Più l’Uomo cerca la perfezione formale, meno trova spiragli per l’innovazione. Avere paura dell’imperfezione, tiene immobili.
La Paura, che ha una sua nobiltà individuale, è una forma di perversione collettiva: un conto è parlare di Innovazione, sulla carta, un conto è avviare un processo innovativo nella realtà.

Una volta Riccardo Luna ha scritto “siamo il Paese dell’Innovazione solo a parole”. E aveva ragione.
Diciamo tante parole perché dobbiamo ancora imparare a non avere paura di quel Buio bellissimo che è il Cambiamento.

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