Euhackathon: nella gara Ue tra hacker buoni, due italiani sul podio

Sicurezza e privacy ai tempi di internet,  ma soprattutto ai tempi di Prism. Temi sempre più al centro dell’attenzione mondiale, di cittadini, imprese e degli stessi Stati, che quest’anno hanno interessato anche la gara degli hacker, Euhackathon, a Bruxelles.

La manifestazione, che si è conclusa con due studenti italiani del Politecnico di Milano sul podio, ha visto programmatori ed esperti informatici, giunti nella capitale d’Europa, fidarisi presso il quartier generale di Google a programmare e realizzare app e infografiche che favoriscono la trasparenza dei dati dei cittadini richiesti dai governi in rete. “Abbiamo creato un’applicazione che calcola l’indice di rischio a cui sono esposti i dati personali in base al numero di app sociali utilizzate sul telefonino, come Facebook, Google, Twitter, Linkedin. E anche in base alla percentuale di richieste di dati degli utenti fatte dal governo alla singola compagnia”, spiegano i terzi classificati, Edoardo Colombo e Cristina Palamini, entrambi studenti del Politecnico di Milano. “L’app serve ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sulle richieste del governo ad avere accesso ai dati conservati dalle compagnie che producono applicazioni di carattere sociale”.

Un team olandese si è aggiudicato il primo premio, cioé 5000 euro, consegnati presso il Parlamento europeo dal Commissario Ue per la giustizia Viviane Reding. Hanno creato un’estensione del browser Chrome che mostra in diretta quanti governi stanno chiedendo i nostri dati e quante compagnie ci stanno osservando se navighiamo su un determinato sito. Il secondo posto se l’è aggiudicato il progetto presentato da Anselm Bradford (Germania/Usa) con una mappa interattiva che mostra a livello mondiale quante possibilità ci sono nei singoli Paesi di essere controllati dai governi.

 

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