Industria: da ministri Ue arriva appello per agenda industriale europea

“Non si può avere una forte economia senza una forte industria“. Sulla base di questa convinzione nove ministri dell’Unione europea Ue riuniti a Parigi in occasione della prima Conferenza ministeriale degli Amici dell’Industria, hanno deciso di rivolgere un appello al Consiglio europeo – in vista della riunione di febbraio 2014 dedicata alla competitività industriale – per adottare una Agenda industriale per l’Europa. In questo modo, si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo economico, “le istituzioni europee disporranno di un audace ed univoco strumento per rivitalizzare l’industria europea e rafforzare la sua capacità produttiva”.

L’appello è stato condiviso dal ministro francese Arnaud Montebourg, l’italiano Flavio Zanonato, lo spagnolo Mr Jose-Manuel Soria, il greco Kostis Hatzidakis, dal bulgaro Dragomir Stoynev, dal lussemburghese Etienne Schneider, dal belga Mr Jean-Claude Marcourt, dal ceco Mr Jiri Cienciala, dall’inglese Mr Michael Fallon. “L’industria – a giudizio dei nove ministri – svolge un ruolo chiave nell’economia europea. Questo settore economico infatti impiega più di 34 milioni di persone e contribuisce al 20% della produzione in Europa e al 80% delle esportazioni europee e agli investimenti del settore privato nella ricerca e sviluppo. Influenza quindi ogni altro settore dell’economia, in particolare il settore dei servizi“.

L’industria europea si esprime in una vasta gamma di settori strategici, tra i quali l’automotive, l’aeronautica, la meccanica, l’aerospazio, la microelettronica, i prodotti chimici e farmaceutici. Ed è a partire da questa considerazione che si arriva all’appello dei Ministri: non si può avere una forte economia senza una forte industria. Pur essendo l’Unione europea una grande potenza industriale – è stato sostenuto durante il lavori – il proprio tessuto produttivo è minato dalla competizione globale. Negli ultimi dieci anni, l’industria Ue ha visto un’erosione della sua quota del Pil europeo – una tendenza che è solo aumentata con la crisi economica del 2008 – che porta ad una riduzione del 10% della forza lavoro industriale in Europa. La recente relazione della Commissione europea sulla competitività rivela che la quota del Pil dell’Unione europea del settore si è ridotta al 15,3% nel 2013, a fronte del 15,5% dell’anno precedente. L’Europa deve, è stato sottolineato, introdurre misure adatte alla situazione e prepararsi a nuove sfide, come hanno già fatto altre grandi potenze industriali mondiali. Ogni opzione che possa ripristinare la crescita e creare posti di lavoro in Europa deve essere considerata. Va fatto tutto il possibile per rendere l’Europa una destinazione competitiva in termini di produzione e di investimento.

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