Il padre del nativo digitale

Il problema, credetemi, non sono loro, i Nativi Digitali, che vengono descritti come piccoli alieni onniscienti, in grado a tre anni di screenshottare, chattare, facebookare e twittare, il tutto contemporaneamente. Perché i Nativi Digitali, credetemi, sono bimbi normalissimi, che usano tablet e smartphone velocemente, ma con la stessa consapevolezza con cui noi, alla loro età, giocavamo a pacman.

giovanigenitori-nativi-digitaliIl problema sono i genitori, e i parenti, ed i nonni, che vanno in visibilio e fanno urletti di meraviglia quando il bimbo con il ditino traccia un segno sullo schermo, o intuisce che toccando in un certo punto parte una app. È naturale che un bimbo impari velocemente una procedura: è dovuto al fatto che a quell’eta basta aver visto farla una volta, una volta sola, e si è perfettamente in grado di ricordare con facilità i passaggi, perché la memoria visiva da piccoli è sviluppatissima, e la prova è che qualsiasi treenne a Memory è in grado di sbaragliare persino il Presidente mondiale dei Mensa Club.

Se al genitore quello sembra un prodigio, non è perché il suo piccolo Nativo Digitale e un genio in erba: semmai è perché lui, non nativo digitale ma un po’ tumbano di suo, ci ha messo sei mesi per imparare come scaricare la posta elettronica sul suo pc, e ancora adesso quando ha aggiornato il suo iPad non ha capito come far partire le app perché hanno cambiato le icone.

Allora, cari genitori, chiariamo una cosa: i vostri piccoli sono nativi digitali come noi eravamo nativi televisivi. Il che vuol dire che, come noi, intuiscono velocemente quale tasto schiacciare per far partire il programma, esattamente come noi capivamo al volo come far partire il telecomando e che programmi guardare facendo zapping, mentre nonna nostra ci ha messo sei mesi a riuscire a capire come accendere la tv e continua ancora adesso a far casino per cambiare canale durante la pubblicità.

Eravamo geniali per questo? No. E non sono necessariamente geniali neanche i vostri figli. Sono normali. Per cui per favore smettetela di ammorbare parenti e amici con il racconto di quanto in fretta ieri il vostro Luigino ha aperto lo smartphone, anche se ha solo tre anni. Smartphone e tablet sono stati pensati per essere semplici, così semplici che li possono usare, appunto, anche i bambini di tre anni. Se voi non ci riuscite e vostro figlio sì, non è perché lui è un genio. È perché voi siete imbranati.

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