E’ la notizia del giorno: Amazon starebbe testando un sistema di consegna degli acquisti fatti online, almeno in America, sui droni, agili velivoli che, nelle intenzioni di Jeff Bezos, andrebbero a trasportare pacchi con peso fino a 2,3 chilogrammi in un raggio di una quindicina di chilometri da una piattaforma logistica Amazon. Un annuncio, quello del servizio Amazon Prime Air , questo il suo nome, che ha stupito e sta facendo parlare di sè soprattutto perchè Bezos ci ha abituati a spingere sempre più in là l’asticella delle innovazioni applicate all’e-commerce e questo potrebbe essere l’ennesimo, inatteso, balzo in avanti. Già con l’annuncio delle consegne, stavolta a mezzo corriere, previste anche durante la domenica nell’imminente periodo natalizio, Amazon ha ridefinito, seppure marginalmente, i contorni di un segmento, quello delle consegne, che si fa sempre più strategico per l’efficacia per percorso di acquisto online, soprattutto per gli utenti.
All’annuncio dei droni-postini, gli osservatori di tutto il mondo si sono immediatamente scatenati in mille congetture e critiche. In molti plaudono all’iniziativa ma sono dettagli pratici a destare i più forti scetticismi degli esperti. Il Telegraph, ad esempio, sottolinea quali siano le criticità di un sistema di consegna a mezzo drone.
Prima di tutto la sicurezza dei dati: ormai si hackerano tutti i device, cosa impedisce ai male intenzionati di entrare in possesso del drone e carpirne i dati dei clienti? L’anno scorso, scrive Redwrite, un gruppo di ricercatori presso l’Università del Texas, ha dichiarato di essere stato in grado di violare un drone del valore di 80 mila dollari con un semplice dispositivo GPS comprato al supermercato. “Se davvero è così facile ingannare un segnale Gps, è possibile indurre un veicolo aereo senza pilota a seguire il tuo segnale al posto di quello autentico, e quel punto è possibile controllare il drone”.
Il furto è in effetti la nota dolente più discussa: non perchè si tratti di un oggetto volante, esso sarà automaticamente fuori dalla portata, e dagli interessi, dei ladri, tutt’altro. Senza contare che anche le avverse condizioni meteo potrebbero essere una causa indiretta di danneggiamento, e quindi smarrimento, del pacco che potrebbe finire in mani diverse da chi lo sta aspettando.
E poi, non ultime, le restrizioni governative che vietano il volo dei droni nei cieli americani a scopi commerciali. La Federal Aviation Administration attualmente non consente tali attività tanto che il Congresso ha ordinato la FAA di fornire una road map sul tema per la fine di quest’anno e la prima bozza è stata annunciata nel mese di novembre . E Amazon starebbe puntando proprio su quello: la FAA si suppone che avrà una tabella di marcia per l’integrazione di droni in atto dal 2015. Amazon dice “saremo pronti in quel momento”.
Non resta che attendere futuri sviluppi.
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