Telecom Italia: caso Tim Brasil al centro del dibattito, attesa per cda 5 dicembre

Tra rumors e smentite è il Brasile a tenere banco in casa Telecom insieme agli strascichi del riassetto di Telco, la holding che controlla il 22,4% del gruppo telefonico italiano. Il gruppo prova a fare il punto, sollecitato da Consob, su questo oltre che sulla vendita dell’Argentina e sul bond convertibile, ma rimanda alcune risposte a dopo il cda del 5 dicembre. Intanto, in vista dell’assemblea del 20 dicembre, Asati, l’Associazione degli Azionisti Telecom, fa sapere di aver ricevuto la delega di Franco Bernabè, ex numero uno di Telecom ma anche a tutti gli effetti un piccolo azionista, con circa un milione di azioni in portafoglio.

Su un punto Telecom, che risponde in una nota alle molte richieste della Consob, appare categorica: il Brasile è strategico, non si vende e non è in progetto neppure una fusione con Vivo. La società, pure senza citare nessuno, lo riafferma quando dice che non sono in corso contatti con potenziali acquirenti e non ne persegue la dismissione o la combinazione con altri operatori. A chiudere il discorso, per ora, la smentita che siano pervenute offerte d’acquisto.

La mano adesso passa al Cade, l’antitrust brasiliano, che il 4 dicembre si riunirà per valutare il parere della Procuradoria Geral Federal, rilasciato nell’ambito delle attività di verifica della conformità con gli impegni che Telefonica aveva preso nel 2010, che ha proposto “l’applicazione a Telefonica di una sanzione pecuniaria; l’analisi della possibilità di una revisione dell’autorizzazione della cosiddetta operazione Telco a suo tempo concessa, ferma la possibilità dell’imposizione a Telefonica dell’obbligo di alienazione immediata delle nuove azioni Telco”. Telecom non commenta, essendo ancora alle sue fasi iniziali, il procedimento aperto dall’antitrust brasiliano ma precisa, lo sta “monitorando con attenzione” e ha dato mandato a un “advisor legale indipendente di seguire gli sviluppi delle possibili conseguenze per la società del riassetto Telecom”.

Sul fronte vendita dell’Argentina, la cessione è avvenuta nel migliore interesse della società e l’operazione non ha le caratteristiche proprie delle operazioni con parti correlate, precisa il gruppo.  Il Cda di Telecom, infatti, “ha conferito mandato di finalizzare l’operazione alle condizioni ritenute nel migliore interesse della società“.  “Al riguardo – si legge nella risposta di Telecom alla Consob – si precisa che in data 7 novembre 2013 il Cda di Telecom ha esaminato l’offerta ricevuta da Fintech in sede di riunione separata, dunque senza la convocazione né la partecipazione dei consiglieri Cesar Alierta e Julio Linares, rispettivamente presidente e vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di Telefonica”, come previsto dalla procedura definita con la Commissione Argentina.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here