La situazione del settore delle telecomunicazioni in europa è difficile, con un continuo calo dei ricavi e investimenti bassi rispetto ai competitor globali, ma si guarda al 2014 come all’anno che potrebbe portare la svolta. È quanto emerge dall’Annual Economic Report 2013 di Etno, l’associazione europea degli operatori tlc. Nel 2012 i ricavi, pari a 273,8 miliardi di euro, sono stati dell’1,8% più bassi rispetto all’anno prima, mentre le stime per il 2013 prevedono un ulteriore calo del 2,8% per i membri Etno e del 3,7% nell’Ue.
Sul fronte investimenti, invece, l’indice Ue per il 2011-2012 è stato negativo (-0,2%), a differenza della forte crescita registrata negli Usa (+6,7%) e in Giappone (+7,5%). Le previsioni per il 2013 danno l’indice ancora in calo dell’1,3%. Nel 2012, gli investimenti per le reti veloci in Europa sono comunque stati pari a 46 miliardi, di cui 26 per la rete fissa e 20 per quella mobile.
Guardando alle prospettive per il futuro, però, “il 2014 può essere l’anno del cambiamento“, ha detto il presidente del board di Etno Luigi Gambardella, in cui però “regolamentazione e politiche saranno fondamentali per rinvigorire l’interesse degli investitori nel nostro settore”. Ci sono infatti “i primi segnali positivi sui mercati e abbiamo visto i primi importanti passi nella giusta direzione da parte di Bruxelles“, ha proseguito Gambardella, perciò “siamo fiduciosi che questa tendenza aiuterà il settore tlc Ue a tornare sulla strada della crescita. È importante che anche i regolatori nazionali adottino decisioni che incentivino la crescita e l’innovazione nel settore, in linea con le indicazioni di Bruxelles, in particolare sulla stabilità dei prezzi del rame e la flessibilità di quelli della fibra”. Quanto alla situazione in Italia, Gambardella ha osservato che, se si vuole dare ulteriore impulso agli investimenti nelle reti di nuova generazione occorre “favorire il passaggio dei contenuti TV sulla fibra”.
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