La Francia alza il tiro: Google ha 15 giorni per estendere applicazione del diritto all’oblio a tutti i domini

Il Cnil (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertes) che in Francia si occupa di protezione dei dati personali ha intimato a Google di estendere il diritto all’oblio anche ai domini .com e non solo (come avviene attualmente) al sottodominio francese .fr.

La piazza francese non è l’unica dove si combatte la battaglia sulla “portata” del diritto all’oblio: la sentenza della Corte Ue dello scorso anno stabilisce quando un utente del web invoca il diritto all’oblio, Google e gli altri motori di ricerca devono cancellare (o de-indicizzare) le sue informazioni dai risultati. Ma le posizioni sono diverse: la Ue sostiene la necessità di applicare la cancellazione richiesta dai cittadini a tutta la rete, inclusi i domini .com, e Google che, invece, sostiene che il blocco debba interessare solo l’Europa visto che il diritto all’oblio si applica su questo territorio e non in tutto il mondo. 

Il Cnil oggi ha annunciato di aver avvisato Google sulla necessità di espandere le richieste di delisting da parte dei cittadini a tutti i suoi domini, tra cui .com. Il colosso ha 15 giorni per rispettare tale richiesta che, se non accolta, vedrà scattare procedimenti sanzionatori. Se Google non sarà conforme entro la data prevista, il Presidente sarà nella posizione di nominare un Rapporteur che redigerà una relazione con cui raccomandare al Select Committee del CNIL (il comitato incaricato di imporre sanzioni in caso di violazione delle leggi francesi sulla protezione dei dati), di imporre una sanzione alla società. “ si legge nella nota.

In una dichiarazione fornita a TechCrunch su questa nuova disposizione, un portavoce di Google ha dichiarato: “Abbiamo lavorato duramente per trovare il giusto equilibrio per l’attuazione della sentenza della Corte europea, collaborando a stretto contatto con le autorità di protezione dei dati. La sentenza è focalizzata sui servizi rivolti agli utenti europei, e questo è l’approccio che stiamo prendendo in rispetto di tale termine.” Google non ha risposto direttamente alla domanda se si amplierà o meno il delisting ai domini .com, in accordo all’ordine del Cnil. La società ha già sostenuto che l’applicazione della rimozione dal .com è inutile, perché solo una “piccola percentuale” di traffico europeo è indirizzato a tale dominio.

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