#MWC14: Zuckerberg parla di WhatsApp “il servizio non cambierà”

C’era grande attesa per il Keynote di apertura del World Mobile Congress di Barcellona affidato quest’anno a Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, tornato alla ribalta mondiale per l’acquisto record dell’app WhatsApp: valore dell’affare 19 miliardi di dollari. E’ di oggi, inoltre, la notizia che presto l’applicazione passerà della sola messaggistica testuale al traffico voce, in chiara concorrenza a servizi quali Skype e Viber.

Ed è proprio di WhatsApp che si è parlato anche oggi, con Zuckerberg che ha fornito rassicurazioni su un dubbio emerso da subito: il servizio di messaggistica cambierà oppure no dopo l’acquisto? “Il servizio non cambierà. È quello che la gente vuole, sarebbe stupido modificarla” Quello su WhatsApp, ha dichiarato Zuckerberg “è un investimento che vale molto di più di 19 miliardi. La app è sulla buona strada per connettere più di un miliardo di persone. Ci sono pochi servizi che possono fare tanto”. Invece glissa sul mancato acquisto di Snapchat, popolare tra i giovani: “Dopo aver comprato una società per così tanti soldi, probabilmente ne hai per un pò”.

Zuckerberg a Barcellona, ci tiene a ricordare che per come funziona ora WhatsApp nessun contenuto viene salvato dalla compagnia sui server, nemmeno le foto “E’ solo una infrastruttura di scambio“. Sollecitato dalle domande del giornalista tecnologico David Kirkpatrick, il più giovane miliardario al mondo ha parlato anche del Datagate: “È un problema per i colossi del web – ha detto – perché la fiducia è importante quando usi servizi che ti permettono di condividere. Penso che si sarebbe potuto evitare e che la Nsa non sia stata trasparente su quello che stava facendo”. Ad ogni modo, ha aggiunto, il tema “è molto importante” per le compagnie americane e “dobbiamo continuare a rendere noti i veri dati sugli accessi, che sono nell’ordine delle migliaia e non dei milioni come alcuni pensavano in un primo momento”.

Infine un riferimento al digital divide e al progetto ha Internet.org, lanciato da Facebook per portare la connessione nei Paesi emergenti. La parte più costosa di connettere un altro miliardo di persone, ha detto, “non sono gli smartphone, ma la connessione. Bisogna abbassare il costo delle connessioni e ridurre la quantità di dati usati dalle app”.  “Essere online vuol dire avere accesso all’istruzione, al credito, ai servizi e portare nuovi posti di lavoro – ha spiegato Zuckerberg -. Certo più persone connesse è un bene per Facebook ma io penso che sia un bene anche per il mondo. Questa è la nostra visione”.

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