Mise: 1.719 startup in Italia, vince il digitale

Secondo la prima Relazione annuale sullo stato d’attuazione della politica del Governo a sostegno dell’ecosistema delle startup innovative del Ministero dello Sviluppo Economico, le iniziative più promettenti sono nel campo del digitale. I numeri riportati dal documento illustrano una realtà in crescita e diffusa in campi differenti, anche se con una distribuzione eterogenea.

La relazione, presentata dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi lo scorso marzo alle Camere, è ora online e illustra i primi risultati connessi al primo anno di attuazione del pacchetto normativo (articoli 25-32 del DL 179/2012 – “Decreto Crescita 2.0”) che ha introdotto una definizione di startup innovativa e introdotto una serie di agevolazioni a favore di questo tipo d’impresa.

Sono 1719 le start-up innovative iscritte a febbraio: 30% nel Nord-Ovest, il 28% nel Nord-Est, 23% al Centro e 19% nell’Italia meridionale e nelle isole. La Lombardia è in testa alla classifica delle regioni con il più alto numero di imprese con 341 start up, seguita dall’Emilia-Romagna con 192 e dal Lazio con 177. Fanalino di coda la Calabria (20), il Molise (10) e la Basilicata (9).

I settori sono diversi: il 78% sono impegnate in servizi, il 4% nel commercio, con una presenza significativa nel turismo e nell’agricoltura.

Le startup innovative sono al centro della strategia di rilancio del sistema produttivo nazionale cui stiamo lavorando – spiega il ministro Federica Guidi. “Sostenendo la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative vogliamo favorire un approccio di politica industriale premiante per quelle aziende capaci di incidere profondamente sulla competitività e sulla produttività del nostro tessuto economico, generando effetti positivi sull’occupazione, in particolare giovanile”.

Il Ministro, nel suo intervento per la presentazione del lavoro parla anche del programma Italia Startup Visa, il progetto che come obiettivo la semplificazione del meccanismo di concessione di visti per i cittadini extra-Ue che intendono avviare una startup innovativa in Italia.

Per quanto riguarda le tipologie analizzate nel rapporto, sembrano prevalere le attività connesse con il mondo del digitale sia fra i servizi che nella trasformazione industriale. In particolare, esaminando le 4 cifre della classificazione Ateco 2007, tra le attività nella sezione dei servizi ci sono le attività di produzione di software non connesso all’edizione (354 imprese), le altre attività di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria (215), la produzione di portali web (95), la consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica (88), altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell’informatica (85).

Sulle attività industriali troviamo invece 19 imprese impegnate nella fabbricazione di computer e unità periferiche, 18 compagnie nella fabbricazione di motori insieme a generatori e trasformatori elettrici, 15 aziende nella fabbricazione di altre macchine di impiego generale, lo stesso numero di soggetti che lavorano nella fabbricazione di macchine per impieghi speciali – incluse parti e accessori – da ultimo ci sono 14 start up dedicate alla fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione – esclusi quelli ottici.

La raccolta sistematica di questi dati, insieme all’estesa attività di monitoraggio e valutazione, permetterà, dalla prossima Relazione, di fornire utili indicazioni sull’impatto delle misure politiche adottate in questo settore.

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