Contratti di sviluppo: nuovi criteri di accesso alle agevolazioni

Nuove regole per la concessione delle agevolazioni attraverso i contratti di sviluppo: la riforma è diventata operativa con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del 28 aprile del decreto ministeriale del 14 febbraio 2014.
L’obiettivo del cosiddetto decreto del Fare è semplificare le procedure per la concessione delle agevolazioni, così da accelerare anche la realizzazione dei programmi d’investimento delle imprese. E’ in questo quadro che va letta la riorganizzazione delle tipologie di programmi agevolabili in tre macrocategorie:

  • sviluppo industriale, che a sua volta può comprendere progetti relativi a investimenti produttivi e progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
  • tutela ambientale
  • sviluppo di attività turistiche.

Novità anche per quanto riguarda l’importo minimo dell’investimento agevolabile: 20 milioni di euro per tutte le tipologie di programma, ovvero 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Invariate, invece, le forme di agevolazione previste, anche in combinazione tra di loro, e cioè finanziamento agevolato, contributo in conto interessi, contributo in conto impianti e, infine, contributo diretto alla spesa.

La riforma interviene anche sull’iter procedurale e sui compiti del soggetto gestore. Salta, infatti, la doppia presentazione della documentazione da parte delle imprese, che non dovranno far seguire alla proposta generale una proposta definitiva a seguito della prima fase istruttoria.

La domanda di agevolazione deve essere presentata al soggetto gestore, Invitalia, che entro 120 giorni completa l’istruttoria, per poi comunicare l’avvenuta approvazione del programma di sviluppo al Ministero, alle Regioni e alle Provincie autonome interessate, oltre che ai beneficiari.

 

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