#digitalvenice: reti centrali nello sviluppo Ue, telco unite

Un momento “epocale” in cui per la prima volta le aziende di telecomunicazione si presentano all’Ue con un documento comune, pronte a creare un tavolo di discussione europeo su un tema cruciale come quello delle reti. E’ questa l’opinione dell’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, che ha preso parte stamattina all‘evento istituzionale di Digital Venice, alla presenza tra gli altri del Premier Matteo Renzi e  del Vice Commissario Ue Neelie Kroes: “Quello di oggi e’ un evento epocale, per la prima volta nella storia le telco europee si presentano con una posizione unica all’Ue. Non e’ mai successo prima, siamo tutti uniti nel fare.”

La posizione di Patuano è stata confermata anche dagli altri big delle telco, a partire da Maximo Ibarra, Ad di Wind: “Siamo nel mezzo di una vera rivoluzione. Un cambiamento epocale che mette in crisi il lavoro tradizionale, e crea, attraverso gli e-skills, nuove opportunità professionali. È fondamentale, quindi, ridisegnare il ruolo formativo della nostra scuola affinché, nei prossimi 5 o 6 anni, l’Europa possa diventare la migliore area al mondo in termini di produttività ed efficienza economica“. Per Ibarra “il digitale è una straordinaria opportunità per una nuova politica industriale europea. Gli investimenti pubblici e privati, aggiunge, devono essere supportati da regole certe, da concreti incentivi, anche fiscali, se si vogliono centrare gli obiettivi della Digital Agenda Europea 2020“. L’AD di Wind indica, infine, nella “burocrazia zero“, un altro fondamentale obiettivo. “Le telco – spiega – sono un attore chiave di questo processo. Smartphone, app e altre applicazioni, saranno gli abilitatori per l’accesso ai servizi delle P.A.”.

Gli fa eco Vittorio Colao, Ad del Gruppo Vodafone, “un’Europa digitale è un’Europa dinamica, capace di tornare a crescere. Per far sì che l’Europa ritrovi il ruolo di leader nel settore delle comunicazioni – ha spiegato -: un contesto normativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo di nuove tecnologie e servizi evoluti; regole comuni per operatori di telecomunicazione e Over the Top che vadano oltre l’attuale proposta in tema di net neutrality al vaglio della Commissione, che rischia invece di essere un ostacolo all’innovazione; e infine l’impegno dei Governi a garantire la sicurezza dei cittadini nel rispetto della loro privacy e attraverso una governance condivisa di Internet”. 

Vincenzo Novari, Ad di 3 Italia, lancia due messaggi per l’Agenda digitale europea. “Il primo è questo: Stati Uniti ed Asia ci hanno mostrato che per ottimizzare sia la tutela dei mercati e dei consumatori sia lo sviluppo ‎degli investimenti, dell’innovazione e della ricerca applicata sono assolutamente da incentivare le concentrazioni tra le aziende – ha detto Novari – Nelle telecomunicazioni europee, soprattutto mobili, si contano oltre 100 operatori, in altri mercati di dimensioni analoghe al nostro ne operano meno di dieci.“. “Finora in Europa il processo di aggregazione tra aziende è stato di fatto disincentivano, è stato un errore – ha spiegato – Dovremmo al contrario favorirlo e incentivare la nascita di 5/6 grandi operatori europei che operino in tutti o nella maggior parte dei paesi dell’Unione. Grandi aziende europee che competano tra di loro con la testa, il corpo (cioè l’occupazione) e il contributo alla collettività (le tasse), ben incardinate nella nostra Europa ed il portafoglio degli investimenti ovunque convenga”.

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