Twitter: rapporto trasparenza, approvato 46% delle richieste su account

Twitter ha pubblicato il suo quinto rapporto sulla trasparenza che rivela come il numero di richieste sugli account provenienti da diversi paesi di tutto il mondo continui a salire, arrivando al 46% rispetto al suo ultimo rapporto pubblicato nel mese di febbraio. In totale, la compagnia ha dichiarato 2.058 richieste di informazioni sugli account da 54 diversi paesi tra gennaio e giugno di quest’anno, una cifra che include 8 paesi dai quali non sono mai arrivate richieste in precedenza.

Inoltre, ha ricevuto 432 richieste di rimozione dei contenuti (da 31 paesi, tra cui 3 nuovi) e 9.199 richieste legate alla violazione del diritto d’autore relativi a post su Twitter e su Vine. Numeri che potrebbero sembrare “piccoli” ma rispetto alla quantità totale dei contenuti pubblicati sulle reti rappresentano un aumento significativo nella maggior parte dei casi. In particolare sul fronte della violazione del copyright, in crescita del 38%.

Gli Stati Uniti sono il paese con il numero maggiore di richieste di informazioni: 1.257 (il 61% di tutte le richieste), di cui, il 72% sono state approvate dal sito. Al secondo posto c’è il Giappone, con 192 richieste, di cui solo il 36% ha ricevuto l’ok da parte degli amministratori. Delle 2058 richieste provenienti da tutto il mondo, poco più della metà sono state soddisfatte, almeno parzialmente.

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Il rapporto rivela che, in relazione a 432 richieste di rimozione di contenuti, la Turchia si trova al primo posto con 186, la Francia al secondo posto con 108 e la Russia al terzo posto con 32 richieste di contenuti da rimuovere. Per effetti di tali richieste c’è stata la chiusura di 25 account e la rimozione di 251 tweet provenienti da vari paesi del mondo.

Oltre a fornire i numeri aggiornati, Twitter ha anche fornito ulteriori approfondimenti in materia di trasparenza, considerate le numerose richieste di rimozione dalle agenzie ufficiali. In particolare, alla compagnia non è permesso pubblicare il numero effettivo di richieste che riceve dalle agenzie di sicurezza nazionali. Nonostante questo il desiderio della società è quello di poter pubblicare una piccola parte di questi numeri: un’operazione che potrebbe essere molto significativa per gli utenti di Twitter, soprattutto se si considera il numero relativamente basso di richieste non legate alla sicurezza nazionale che Twitter riceve.
Non è una situazione che cambierà in tempi brevi, considerando anche i lunghi tempi di Che si prospettano da parte del Dipartimento di Giustizia ma è importante, secondo l’azienda, che sia stato fatto un passo importante in questo campo. “Sono trascorsi più di 90 dalla nostra richiesta e non abbiamo ancora ricevuto una risposta. Pertanto, stiamo soppesando le nostre opzioni legali per fornire maggiore trasparenza ai nostri utenti“, ha detto la società.

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