Smartphone ultra low cost: Google lancia i primi device Android One

La battaglia per la conquista dei mercati in via di sviluppo continua: Google sbarca in India con i primi device Android One, piattaforma studiata per per realizzare cellulari smart a basso costo da distribuire sui mercati emergenti.

E’ la stessa Google a ribadire il contesto in cui è nato Android One: “Mentre 1,75 miliardi di persone in tutto il mondo ha già uno smartphone, la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, più di cinque miliardi, non può farlo. Ciò significa che la maggior parte delle persone sono solo in grado di effettuare semplici chiamate vocali e non collegarsi con la famiglia attraverso una chat video in diretta nè utilizzare applicazioni di mappatura per trovare l’ospedale più vicino, o semplicemente navigare sul web. Vogliamo portare queste esperienze a più persone.” spiega Sundar Pichai sul blog della compagnia.

Android-One-Budget-Smartphones-By-Google-MicromaxPaesi come l’India, l’Indonesia o le Filippine hanno difficoltà ad avere telefoni cellulari capaci di offrire questi servizi agli utenti. “In primo luogo, è lo stesso hardware: anche gli smartphone entry-level rimangono ancora fuori dalla portata di molti. In secondo luogo, molte persone in questi mercati non hanno accesso al software più recente Android. Infine, anche se le reti 3G e 4G sono disponibili, non abbastanza persone hanno telefoni in grado di supportare i dati ed i piani dati possono essere costosi. 2

I device Android One, invece, saranno venduti in India al prezzo di 80 euro. Dal punto di vista tecnico si tratta di smartphone con schermi da 4,5″, processori quad core da 1,3 ghz, 1 GB di RAM, fotocamera da 5 Mpixel e frontale da 2, memoria espandibile tramite microSD e doppio slot SIM. Google punta a distinguersi anche sul fronte della user experience: il colosso si occuperà degli aggiornamenti del software scongiurando quando già successo altrove. Spesso, infatti, i telefoni low cost sono stati bloccati alle prime versioni di Android, senza alcuna speranza di un aggiornamento, lasciando i clienti nell’impossibilità di accedere a nuove applicazioni e servizi.

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