Osservatorio AgCom: giù le reti fisse, -1,03 milioni di linee in due anni

Le prestazioni delle connessioni broadband su rete fissa in Italia (47° con una velocità media di 5,2 Mbps) risultano inferiori sia alle “best practices” internazionali (in particolare Sud Corea e Giappone) che con riferimento a quanto rilevabile negli altri principali paesi europei. Non va meglio alla velocità media delle connessioni italiane a banda larga fissa che risulta essere meno di un quarto di quella raggiunta dalla Corea e nettamente inferiore rispetto a quanto rilevato in altri paesi europei, ad esempio Regno Unito e Germania. A mettere nero su bianco la situazione italiana è il nuovo Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni di AgCom diffuso oggi.

Un ritardo che si amplia se si considerano le linee in grado di supportare servizi video avanzati (“4K ready”). Solo l’1,6% delle connessioni italiane ha una velocità superiore ai 15 Mbps. Guardando alle connessioni broadband mobili, invece, la velocità rilevata in Italia è nella sostanza analoga a quella riscontrabile negli altri paesi europei considerati.

Per quanto riguarda gli accessi su rete fissa su base annua si osserva un calo degli accessi complessivi di circa 560 mila linee (-1,03 milioni negli ultimi 2 anni), in accelerazione rispetto a quanto omogeneamente rilevato a giugno 2013 (-460 mila circa): Telecom Italia “perde” quasi 1,5 milioni di linee. Di queste, solo 450 mila (il 30%) sono “recuperate” dagli OLO. La quota di Telecom Italia negli ultimi dodici mesi è scesa dell’1,8%, collocandosi al 61,4%, Wind mantiene posizioni sostanzialmente stabili sia su base annua che trimestrale.
Fastweb, invece, conferma il trend di crescita avviato da tempo. Arriva a sfiorare il 10% (+0,8% su base annuale), consolidando lo scarto nei confronti di Vodafone, ferma al 9,5%.

Sul fronte mobile su base annua si assiste ad una diminuzione complessiva di 2,2 milioni di linee: Telecom Italia si conferma il maggiore operatore (con una quota di mercato del 32,1%), seguita da Vodafone (al 27,7%) che perde il 2,1% e Wind, stabile al 22,9%. Unico segno più per H3G che supera il 10% con un +0,5%. Gli operatori mobili virtuali passano dal 5,1 al 6,9% delle linee complessive. A pesare è in particolare il boom di Lycamobile, che è entrata sul mercato con un business etnico basato su sinergie commerciali con i clienti presenti in altri Paesi e che ha superato gli 800mila abbonati sfiorando il 13% del mercato: il leader Poste Mobile ha invece perso il 7,5%. Si confermano, infine, sia il crollo degli Sms (-42%) che il traffico dati su banda larga mobile (+42,9%).

Infine, uno sguardo al broadband mobile: le sim che nel primo semestre dell’anno hanno effettuato traffico dati hanno superato i 40 milioni (+24,5% rispetto al primo semestre 2013). Le sim “solo dati” si riducono del 6,0%, mentre crescono in modo considerevole quelle per le quali è prevista la sottoscrizione di uno specifico “piano dati”. Da inizio anno il traffico dati è cresciuto del 42,9%, in misura superiore a quanto corrispondentemente osservato lo scorso anno (+32,2%).

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