Ferdinando Nelli Feroci, Commissario per l’industria e l’imprenditoria della Commissione Europea, ha dichiarato, in una nota del 3 ottobre, che le difficoltà che le PMI si trovano ad affrontare quotidianamente impongono alla Ue, e a tutti gli stati membri, un continuo sforzo al fine di migliorare le condizioni per fare impresa nell’area comunitaria. I numeri che il commissario presenta sono estratti dall’analisi della performance delle PMI europee. Il rapporto viene pubblicato con cadenza annuale e quest’anno più che mai riporta delle tendenze a dir poco deprimenti.
E’ innegabile la difficoltà di fare impresa e di rimanere a galla in un periodo come quello che stiamo vivendo. Tuttavia è altresì innegabile che miriadi di opportunità rimangono inesplorate. La corruzione e i favoritismi nelle grandi come nelle piccole opere, insieme ai ritardi nei pagamenti da parte della PA e più in generale una certa arretratezza dell’intero sistema Italia, sono solo alcuni degli elementi che hanno generato un torpore imprenditoriale dal quale è necessario uscire il prima possibile. E non mi riferisco solo ad interventi di sistema.
Come già detto altrove, la finalità principale di questo spazio è quello di esplorare e sottoporre all’attenzione dei lettori tutte le possibilità di finanziamento interessanti, principalmente legate all’innovazione. In quest’ottica dunque, dopo aver bacchettato come di consueto le imprese italiane spesso troppo pigre (alla lista andrebbero aggiunte le università e i centri di ricerca), questa settimana parleremo di Eureka, una di quelle possibilità poco esplorata dalle PMI italiane nonostante esista già dal 1985.
Eureka è una organizzazione intergovernativa europea che include anche i paesi non membri della UE e che è finalizzata a stimolare la tecnologia applicata allo sviluppo produttivo. “Aumentare la produttività e la competitività delle imprese europee attraverso la tecnologia” è il motto dell’organizzazione. Le attività di Eureka sono molteplici e vanno da progetti complessi fino a quelli individuali. Diciamo che più che l’attenzione al beneficiario il fine è finanziare l’idea.
In questo contesto, la strategia europea per la crescita già descritta altrove, trova continuità all’interno di del programma Eurostars. Si tratta di un programma congiunto Commissione Europea – Eureka già alla seconda edizione, finalizzato al finanziamento di progetti ad alta tecnologia fortemente orientati al mercato. Eurostars guarda in particolare alle PMI (ma non solo) ed è rivolto a stimolare l’accesso al finanziamento e la collaborazione internazionale nell’ambito della ricerca e innovazione. Il programma è stato messo a punto nel 2005 per favorire le piccole e medie imprese nella generazione di nuovi prodotti, processi e servizi innovativi e a garantire l’accesso ai mercati internazionali.
Un tipico progetto Eurostar deve essere orientato al mercato, avere una durata massima di tre anni ed essere capace, entro due anni dal completamento, di poter venire lanciato sul mercato. Ogni tipo di progetto tecnologico può trovare finanziamento . Il primo ciclo di Eurostar, lanciato in contemporanea con il 7programma quadro, predecessore di Horizon 2020, ha già aiutato la nascita e lo sviluppo di una generazione di progetti che hanno risposto alle esigenze reali della società favorendo la creazione di posti di lavoro e punti percentuali di PIL.
Solo per citare alcune storie di successo: sistemi di irrigazione capaci di risparmiare acqua a favore delle regioni europee più aride; nuovi laser per l’industria; nuove tecnologie mediche nella lotta all’Alzheimer; ELTGEL una forma di poliuretano da utilizzare nel settore delle energie rinnovabili e che contribuirà a ridurre i costi nel settore fino ad HADES, il progetto di una start-up spagnola che, attraverso la collaborazione con partner europei e il finanziamento di Eurostar ha contribuito a sviluppare un software di vitale importanza per proteggere i sistemi informatici europei e che è da tempo in commercio.
Nel complesso le aree principalmente finanziate sono state nell’ordine: medico e delle biotecnologie; ICT, il settore industriale; ambiente ed energia. L’ammontare dei finanziamenti viaggia da poco meno di 500 mila euro fino a svariati milioni.
Dei progetti Eurostars del primo ciclo, 76 hanno visto una partecipazione dell’Italia (principalmente in qualità di partner) tanto del settore privato che delle Università o centri di ricerca. Dal NIIT4CAD (New Interactive and Innovative Technologies for CAD ), 48 mesi di realizzazione per oltre due milioni di euro con un partenariato pubblico – privato italo francese (che è quello che va per la maggiore), LEILAS 1.2 milioni con partenariato italo-franco-tedesco che propone lo sviluppo di una ricerca applicata legata alla geolocalizzazione etc.
La fase 1 di Eureka si è conclusa con successo mentre la fase 2 è appena cominciata. La chiusura della prossima call è prevista per il 5 marzo del 2015.
L’uscita dalla crisi necessita di politiche pubbliche senza dubbio, ma anche dell’intervento e della collaborazione di tutti coloro che quotidianamente cercano una nuova strada. Di strade ce ne sono tante. E’ arrivato il momento di cominciare ad esplorarle.
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