Sanità digitale e fascicolo elettronico: il punto di vista di Telecom Italia

Per la prima volta il tema della sanità digitale è diventato una componente del Servizio Sanitario Nazionale, assumendo un ruolo di primo piano nel panorama degli interventi nazionali. Il tutto grazie alla stipula, da parte del Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome, del nuovo Patto per la Salute 2014-2016, che prevede al suo interno il Patto per la Sanità Digitale, un “master plan” condiviso tra Regioni e Ministero delle azioni e degli investimenti in ICT che concorrano al cambiamento complessivo del SSN, dal livello periferico a quello centrale.

Mattevi
Stefano Mattevi è Responsabile DirectChannel in Matteviambito Marketing Business di Telecom.

Èd è proprio da questa “prima volta” che dobbiamo partire, spiega Stefano Mattevi, Responsabile DirectChannel in ambito Marketing Business di Telecom Italia intervistato da TechEconomy “per capire che quella che stiamo vivendo sia un’occasione storica affinché tutti contribuiscano alla sostenibilità del nostro Sistema Sanitario che, è giusto sottolinearlo, è ancora tra i primissimi al mondo ed in grado di  offrire ai cittadini servizi di alto livello.”

Per capire come impatterà la sanità digitale nel reale del Paese e dei cittadini, facciamo un passo indietro: cosa rappresenta la macchina sanità per l’Italia? “E’ prima di tutto – chiarisce Mattevi- un settore che ha un peso importante sul PIL del Paese. Non solo per le spese sostenute dalla pubblica amministrazione e direttamente dai cittadini, ma per il numero di persone impiegate e per l’indotto coinvolto. A questa rilevanza si aggiunge la criticità dell’obiettivo: la salute delle persone. E in questo contesto c’è ormai una profonda consapevolezza del ruolo che può svolgere la Sanità Digitale, rappresentando l’opportunità per innovare e supportare il cambiamento.“

Non si tratta solo di benefici, pure innegabili, di natura meramente economica ma soprattutto in termini di aumentata efficienza: “Diverse fonti, da tempo, hanno indicato una serie di vantaggi nell’adozione pervasiva delle soluzioni ICT in Sanità, che non necessariamente si identificano con il risparmio economico” ci dice Mattevi. Pensiamo all’impatto dell’innovazione in Sanità sulle “strutture di erogazione che possono aumentare la loro capacità produttiva a parità di risorse impiegate (personale, apparecchiature, logistica), oppure sugli enti di governo che possono migliorare la capacità di controllo delle operazioni per raggiungere il tasso ottimale di appropriatezza, la vera chiave del risparmio.” Un cambio di passo epocale che si accompagnerebbe anche ad una rivoluzione, con sostanziale diminuzione di ostacoli e difficoltà, per gli utenti: “cittadini, pazienti e rete parentale trovano nella digitalizzazione dei servizi un forte risparmio di tempo, la drastica diminuzione degli spostamenti, il contenimento della perdita di produttività, l’aumento della prossimità delle cure.”

Un sfida non da poco che necessita delle energie e le sinergie possibili da parte di tutti gli attori coinvolti, non solo la pubblica amministrazione. “I diversi gruppi di stakeholder presenti nel comparto hanno un ruolo specifico ma fortemente interdipendente dagli altri.” Le Istituzioni (Ministero e Regioni), la domanda pubblica singola (Aziende sanitarie e ospedaliere, IRCCS, farmacie) e aggregata (ASSINTER, CISIS, FIASO, FEDERSANITA’, AISIS, CONSIP, MEPA), la domanda privata singola (case di cura, ambulatori, laboratori, farmacie) e aggregata (AIOP, ARIS, FEDERFARMA, ASSOBIOMEDICA), gli Enti di indirizzo e certificazione (AGENAS, ISS, HL7, SIT, AGID, Società Scientifiche, HL7, AICA), gli Enti di ricerca, gli osservatori .“Tutti sono chiamati a svolgere il proprio lavoro al meglio.”

Telecom Italia inclusa: “La nostra azienda si trova “naturalmente” al centro delle iniziative di digitalizzazione della Sanità per la natura del settore: dispersione territoriale dei punti di erogazione (dal singolo studio medico e dalla farmacia al centro di eccellenza iper specializzato), numerosità delle tecnologie ICT utilizzate e delle infrastrutture di elaborazione, esigenze di sicurezza per rispettare le prescrizioni della Privacy.” Ecco perché “La nostra strategia Health Cloud vuole mettere a disposizione del Sistema Sanitario infrastrutture e servizi per garantire la continuità di servizio, in un quadro di innovazione, semplificazione e integrazione delle tecnologie ICT: reti in fibra ottica, larga banda su rete mobile, Internet Data Center certificati, servizi end-to-end erogati dalle Centrali operative H24 per garantire sicurezza e livelli di servizio, Digital Identity Management.”

Senza dimenticare il fascicolo elettronico di cui si è fatto e si fa ancora un gran parlare. Nasce con l’obiettivo il fornire ai medici, e più in generale ai clinici, una visione globale e unificata dello stato di salute dei singoli cittadini, e rappresenta il punto di aggregazione e di condivisione delle informazioni e dei documenti clinici sul cittadino, generati dai vari attori del Sistema Sanitario Nazionale. Al momento, ci spiega Mattevi va vista come un’infrastruttura informativa di partenza da far evolvere verso un ambiente di servizi al cittadino “che è bene ricordare resta il “proprietario” dei dati, sempre più ricco e personalizzato”, ma già ora rappresenta la grande occasione di razionalizzare i sistemi informativi della Sanità, orientandoli al cambiamento culturale prima che organizzativo.

Anche in questo caso “Telecom Italia mette a disposizione dei diversi livelli una suite di servizi middleware per soddisfare le necessità dello strato applicativo di interoperabilità tecnica-applicativa-semantica, e per la gestione innovativa dei processi sanitari, con riuso di componenti (infrastrutture, applicazioni, servizi) già disponibili nei Cloud delle ASL e delle Regioni.”

Servizi che non rappresentano solo innovazione tecnologica ma sono strumenti per raggiungere obiettivi concreti, quella concretezza che è sempre più necessaria e urgente per attivare il cambiamento.


 

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