Ecommerce: i rivenditori USA contro Alibaba?

Alla vigilia delle feste natalizie i big delle vendite al dettaglio statunitensi si lanciano contro Alibaba. Dopo aver preso di mira per anni Amazon, i giganti starebbero oggi rivolgendo le loro attenzioni verso il colosso dell’e-commerce cinese che, insieme ad Amazon, potrebbe approfittare delle lacune nel sistema fiscale americano a danno dei piccoli negozi. Accuse che riguardano la possibilità per chi fa shopping online di sfuggire alle tasse sulle vendite e che, non a caso, precedono il lancio della versione in lingua inglese di Taobao, il sito più popolare di Alibaba.

Aziende come Target, Best Buy, Home Depot e J. C. Penney hanno lanciato una campagna contro Alibaba che respinge seccamente le accuse: la campagna “non è basata su fatti. Il Gruppo Alibaba paga le tasse a seconda della legge vigente nel paese in cui opera e gli Stati Uniti non rappresentano un’eccezione. Il Gruppo Alibaba resta concentrato a offrire alle aziende americane l’opportunità di portare i propri prodotti e servizi sul mercato cinese“.

Nella pubblicità contro Alibaba, l’Alliance for Main Street Fairness, l’unione delle grandi catene di rivenditori, afferma: “grazie alla scappatoia sulle tasse sulle vendite online, la società cinese decimerà i nostri piccoli negozianti” e lancia un monito, attraverso annunci su radio e tv. alle istituzioni statunitensi: “a meno che il Congresso non metta fine allo speciale trattamento per Alibaba e per altri giganti online, Main Street non sarà mai la stessa“.

Questo annuncio segna una delle più grandi campagne di marketing pubblico nei confronti di una società cinese che gestisce un giro di affari maggiore di  Amazon ed eBay messi insieme: anche se negli USA la visibilità di Alibaba è emersa solo dopo la grande IPO nel mese di settembre, in poco tempo i big del commercio al dettaglio hanno iniziato una intensa campagna di sensibilizzazione contro la presenza del gigante cinese accusato di danneggiare gli affari dei commercianti americani. Anche se Alibaba ha detto di voler concentrare i propri sforzi prevalentemente sul mercato cinese, la notizia del prossimo lancio dei suoi servizi sul suolo americano ha scatenato le reazioni dei rivenditori e di parte dell’opinione pubblica.

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