Come appare il panorama europeo delle startup definite “unicorni”, ovvero quelle attività imprenditoriali che hanno raggiunto un valore di almeno 1 miliardo di dollari? Il loro soprannome, di fatto, già allerta su una situazione che certamente non conta numeri e cifre impressionanti ma è la banca di investimenti britannica GP Bullhound, a descrivere più nel dettaglio il panorama in Europa con la ricerca “European Unicorns: Do They Have Legs?”, aggiornamento 2015 di una analoga indagine dello scorso anno. Ed è a partire da quei numeri di allora che la ricerca traccia il presente degli unicorni d’Europa.
La ricerca ha preso in analisi; compagnie tech affini a internet/software ma anche aziende che avevano a che fare con macro settori come eCommerce, Audience, Gaming etc…; le imprese in questione dovevano avere sede in Europa, essere state fondate nel 2000 o più tardi, e avere una valutazione da parte degli investitori pubblici o privati di 1 miliardo di dollari o più.
Gran Bretagna campione di unicorni
Rispetto al 2014 il panorama è incoraggiante: sono state 13 le nuove startup di valore rilevate da GP Bullhound, mentre sono state tre le imprese uscite dalla classifica: l’inglese Monitise, la londinese Boohoo.com e la spagnola eDreams. Da aprile 201 vi è stato un aumento significativo di tali aziende emergenti in Europa, anche per effetto degli investimenti che le startup hanno attratto negli anni precedenti. Un panorama incoraggiante e ricco di fermento, sottolinea Manish Madhvani, managing partner di GP Bullhound, al Financial Times, che però non raggiunge la quota Usa di 22 nuovi unicorni tech in un anno.
La Gran Bretagna è di gran lunga il paese Europeo che vanta il maggior numero di unicorni con ben 17 aziende, seguita da Svezia e Germania. L’Italia è terz’ultima con un solo unicorno: Yoox.
I comparti
Sul fronte della tipologia di business delle startup miliardarie vi è prima di tutto il mondo consumer, la maggioranza delle startup si concentra su quel comparto: in Germania, ad esempio, tutti gli unicorni sono legati al consumer mentre un Inghilterra il panorama è più diversificato con le aziende software che dominano tra le new entry.
Europa vs Usa?
Ma se il panorama è incoraggiante, le lunghezze da recuperare nei confronti dei colossi Usa, sono notevoli. La ricerca stima che il valore complessivo di tutti gli unicorni fondati nel Vecchio Continente dal 2000 ad oggi raggiunge i 120 miliardi. Ma la sola Facebook ha una capitalizzazione di mercato di 275 miliardi mentre Uber ha raggiunto una valutazione di 40 miliardi da parte degli investitori da compagnia privata. (Facebook è stata quotata in borsa nel 2012). “Abbiamo bisogno di pensare come creare società da 10 miliardi, perchè l’Europa non ne neppure una” commenta al FT Manish Madhvani, managing partner di GP Bullhound.
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