Trimestrali: Google vola in borsa e supera le attese, ricavi a +11%

Google vola in borsa e supera le attese per i risultati finanziari del secondo trimestre: il colosso di Mountain View ha registrato utili per un totale di 3,93 miliardi di dollari. La società ha inoltre dichiarato ricavi per circa 17,7 miliardi dollari, con un incremento complessivo dell’11% rispetto all’anno precedente. “I nostri risultati forti nel secondo trimestre evidenziano una crescita costante su tutti i nostri prodotti, in particolare sulla ricerca, dove il mobile si è particolarmente distinto, YouTube e l’advertising,” ha dichiarato Ruth Porat, Chief Finacial Officier di Google.

L’area dell’utilizzo delle funzioni di ricerca di Google su mobile è stata motivo di forti preoccupazioni tra gli investitori, che ora possono esultare per il risultato raggiunto. Inoltre, questa è la prima dichiarazione dei guadagni di Google da quando è subentrata Porat, un ex dirigente di Morgan Stanley, che ha assunto la carica di CFO in sostituzione di Patrick Pichette che si è ritirato.

Bisogna però osservare che Porat ha assunto la carica a fine maggio, quando il trimestre era già giunto alla sua seconda metà, ma le indiscrezioni suggeriscono che il neo–CFO sia già al lavoro per tenere a freno le spese, che sono cresciute più velocemente delle entrate negli ultimi trimestri, agitando gli investitori.

Sono diversi i fattori che hanno permesso a Google di volare in borsa, ma secondo Wired il più importante è la progressiva riduzione del divario tra le entrate derivanti dall’advertising per mobile a quello per desktop. Come scrive Alistair Barr su Market Watch, infatti, i prezzi per gli annunci mobile sono rimasti al di sotto di quelli per i personal computer perché gli schermi degli smartphone più piccoli lasciano meno spazio a disposizione per gli annunci di di Google e, soprattutto, meno agibilità per gli utenti nell’eseguire azioni di valore come l’acquisto dopo aver fatto clic su link sponsorizzato.

Altre motivazioni, invece, sono state date da Omid Kordestani, Chief Business Officer di Google, che si è soffermato in particolare sul local search il cui utilizzo è ampiamente aumentato, contribuendo all’incremento generale ai guadagni derivanti dalla ricerca di base.

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