I Big Data stanno cominciando a dare i loro frutti alle aziende: è quanto sostiene eMarketer che riporta una serie di dati che confermano il trend positivo in crescita. L’istituto di ricerca cita, ad esempio, un sondaggio di Forbes Insight che ha intervistato diversi responsabili IT su quanto stanno ottenendo dall’implementazione dei processi legati alle analisi dei Big Data: il 21% ha dichiarato che si tratta del modo più importante per ottenere vantaggio competitivo e il 38% lo ha inserito tra i primi cinque.
Molti intervistati hanno anche già notato un effetto diretto sui ricavi: quasi otto su dieci hanno riscontrato una variazione dei ricavi positiva dovuta ai Big Data; nello specifico, la maggior parte degli intervistati ha notato un cambiamento che va dall’1% al 3%, ma più di uno su quattro ha riportato cambiamenti superiori a quelle percentuali.
In misura decisamente inferiore sono, invece, gli intervistati che hanno notato una variazione dei costi per mantenere attivi i processi di Big Data: questi risultano quasi completamente e solo una piccola parte ha notato qualche alterazione al ribasso.
L’indagine ha anche rilevato che i dati basati sulla localizzazione sono quelli maggiormente usati e anche quelli che sono citati praticamente in tutto il mondo, senza distinzioni di carattere geografico; sempre stando a quanto riporta eMarketer, proprio questa tipologia di dati è stata usata da molti dirigenti degli Stati Uniti che si occupano di advertising per creare annunci dinamici e personalizzati.
Quanto emerge conferma il trend di crescita, rilevabile anche con le dichiarazioni di Capgemini della primavera scorsa in cui si affermava, in seguito a un sondaggio, che due terzi delle organizzazioni (circa il 65%) riconosce di incorrere nel rischio di attestarsi in posizione di svantaggio rispetto ai competitor se non adotteranno nuove soluzioni per le analisi dei dati, come ad esempio la Big Data Analysis.
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