Nasce “UberHop”: Uber entra nel mercato del trasporto di massa?

Uber sta testando a Seattle un sistema per coprire stabilmente alcune tratte cittadine con l’ausilio dei suoi autisti: si tratta, di fatto, di un servizio molto simile agli autobus pubblici dato che il tutto funzionerà grazie a punti di raccolta e di destinazione già stabili a priori. È la prima volta che Uber manifesta l’idea di competere con il trasporto pubblico anche se le intenzioni dichiarate fino ad ora affermano che l’azienda non era interessata ad un mercato simile: questo nuovo annuncio, però, sembra ora dimostrare il contrario.

L’azienda sostiene di voler “supportare le infrastrutture esistenti”, aiutando le persone che non abitano vicino alle metro o che devono percorrere tratti poco coperti dagli autobus. Quali reazioni potrebbe suscitare un servizio simile in Italia? È presto per dirlo, ma considerato il fatto che a luglio il Tribunale di Milano ha confermato il blocco di UberPop respingendo il reclamo della multinazionale, potrebbe non avere vita facile, anche perché per adesso il servizio verrà testato solo in USA.

Tuttavia, non è molto diverso da quello che Uber sta facendo a Roma con la creazione della “Linea U”, che dal 10 al 24 dicembre, attraverso un servizio di veicoli, collegherà tra loro nove fermate (non coperte da linee metro) scelte dai cittadini in base alle loro esigenze, ad un costo di 5€ a corsa. Quella che sembra una mossa di comunicazione potrebbe essere un tentativo per sondare il terreno e questo nuovo servizio in fase di test a Seattle potrebbe confermarlo.

Nel frattempo, Uber sta testando anche un’altra feature a Chicago che ha come obiettivo quello di aiutare le persone a raggiungere il proprio luogo di lavoro: si tratta di un servizio pensato per i pendolari, esplicitato anche nel suo nome, “Commute”, e l’idea di sperimentarlo proprio a Chicago viene dal fatto che, come riporta The Verge, si tratta di una città che soffre molto la congestione del traffico, con 16,9 milioni di ore di tempo sprecato e una perdita di produttività di 418 milioni di dollari.

In sintesi, Uber potrebbe riuscire a ritagliarsi importanti spazi di agibilità in zone poco servite dal trasporto pubblico o dove esso non riesce a risolvere i problemi della popolazione; non si tratta di una mossa facile dal punto di vista dell’attaccabilità, ma di certo se giocata bene potrebbe avere ampio margine di manovra anche in Europa e il test che si sta compiendo a Roma in questi giorni lo testimonia a pieno. 

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