Utilizzo dell’eCommerce in Europa: Italia fanalino di coda #Infografica

Nonostante la complessiva crescita del settore eCommerce nel nostro Paese, lo sviluppo risulta essere ancora distante dai livelli dei nostri partner europei. Secondo un recente studio condotto dal Centro Studi di MM-ONE Group, agenzia specializzata in servizi e-business per le aziende, nella classifica sull’utilizzo dell’eCommerce l’Italia si colloca al 24° posto su 28 Paesi, prima di Cipro, Grecia, Bulgaria e Romania. Una performance insufficiente per un Paese che vuole competere sul mercato internazionale per superare la difficoltà economica in atto. Ai primi posti della classifica si posizionano Danimarca, Olanda e Gran Bretagna, delineando una netta spaccatura fra Nord e Sud Europa.

Entrando nel dettaglio del ritardo italiano si può notare come questo riguardi sia i cittadini, che ignorano ed evitano questo metodo di acquisto, sia le imprese, la cui quota di fatturato legato all’eCommerce è ancora molto modesta (appena il 9% contro una media europea del 17%). Solo il 13% delle attività commerciali del nostro Paese ha una piattaforma di vendita integrata nel proprio sito web (la media europea è del 17%) e solo il 10% riceve ordini via Internet (con una media UE pari al 19%). L’unico dato che si avvicina alla media europea è quello relativo alle imprese italiane che fanno acquisti online: si tratta del 38%, contro una media europea del 40%.

Delude l’utilizzo dell’eCommerce anche da parte dei cittadini italiani: solo il 26% ha fatto almeno un acquisto sul web, contro l’81% degli inglesi (la media europea si attesta al 53%). L’acquisto di viaggi online è all’11% (UE 27%, Germania e Francia oltre il 35%, Danimarca 57%), mentre solo il 28% degli italiani utilizza l’eBanking per le operazioni di conto corrente, a fronte di un 86% della Finlandia e di una media UE del 46%.

L’arretratezza dell’Italia si può ascrivere ad un ritardo culturale, oltre che imprenditoriale e istituzionale. In questo senso sono ancora poche le strategie nazionali messe in atto per potenziare e valorizzare il commercio elettronico, fra tutte la riduzione del Digital Divide – ancora presente in molte aree del Paese – e la diffusione della banda ultra larga.

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