10 Community open source italiane a raffronto

Abbiamo parlato in questi mesi di 10 community italiane, 10 diverse realtà con le loro analogie e differenze che ci dovrebbero aver aiutato a conoscere meglio il mondo del software libero. 

Quali community?

Le community selezionate e di cui abbiamo parlato, selezionandole tra quelle più attive, sono state: WordPress, LibreOffice, Ubuntu, Mozilla, Italian linux Society, Joomla, Open Street Maps, Ninux, Debian e WiilDOS. Per ogni community ho contattato un referente che ha rigirato l’articolo in lavorazione e le mie domande alla community in modo da renderlo completo e affidabile. 

Le attività

La maggior parte delle community hanno in comune la traduzione del materiale ed il supporto agli utenti (su piattaforme internazionali e non). Oltre a questo si occupano di formazione attraverso l’organizzazione di corsi e incontri sia nazionali (a volta annuali) che locali. Sicuramente tutte formano una rete di contatti grazie alla quale si dedicano ad attività specifiche e riescono a contribuire anche alle community internazionali per esempio nello sviluppo, non presente in tutte le comunità.

L’attività principale di tutte è la promozione del software libero e del prodotto di cui si occupano: senza questa parte fondamentale non esisterebbe la possibilità di aumentare la rete di volontari e quindi supportare il progetto stesso.

Strumenti

Le community per poter restare in contatto e discutere solitamente hanno un forum dedicato al supporto o alla gestione delle traduzioni. Altre hanno delle chat dedicate su servizi differenti con sottogruppi in modo da poter organizzare e gestire le varie attività. Alcune utilizzano ancora le mailing list, utilizzate soprattutto per scambiare informazioni tra i volontari.

Le riunioni periodiche per tenersi in contatto sono organizzate anche da remoto, privilegiando sistemi che possono essere utilizzati in modo anonimo sia da mobile che da computer, privilegiando sempre strumenti basati su filosofia Open Source. 

Incontri

La maggior parte delle community organizza eventi annuali senza il supporto di specifiche aziende in modo da garantirsi indipendenza. Questo non significa che non accettino la presenza di aziende con sponsorizzazioni o stand. Gli eventi organizzati sono in genere gratuiti e tendono a riunire i volontari di tutta Italia. 

Un evento tra tutti il Linux Day, che si svolge in molte città italiane lo stesso giorno dedicato all’open source e a Linux. Evento al quale spesso partecipano diverse community a livello territoriale portando le loro diverse esperienze.

Aziende e Community

Le aziende spesso fanno parte delle community perché utilizzano o forniscono assistenza per il software oppure perché figurano tra i creatori dei software. Possono sponsorizzare gli eventi o sostenere le comunità attraverso donazioni dirette o mettendo a disposizione i propri dipendenti per lavorare al progetto Open Source. In questo modo ottengono le feature di cui hanno bisogno e le condividono con gli altri in modo che i benefici possano ricadere su aziende e utenti. 

Perché contribuire da volontari

Il punto in comune con tutte è che i volontari contribuiscono per passione, divertimento e perché credono negli ideali del progetto. Molte attività in community si possono fare senza avere specifiche competenze informatiche e il contribuire consente ai volontari una buona visibilità anche in ambito professionale oltre che una crescita personale e culturale. Ad esempio frequentando le comunità è possibile migliorare l’inglese e venire in contatto con persone di culture e Paesi diversi. 

La community rappresenta il training perfetto per il mondo aziendale, basato non su corsi o webinar ma sull’esperienza diretta di lavoro in team. I volontari sono sicuramente il patrimonio più grande sul quale le comunità di software libero possono contare. 

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