Che i principali gruppi editoriali utilizzino sempre più le metriche alternative a quelle basate sulle citazioni (altmetrics) è un dato di fatto, come è un dato di fatto che gran parte della comunità scientifica subisce malvolentieri questa imposizione e si interroga su come queste metriche – basate su parametri quali menzioni in social media, blog, wiki e applicazioni di reference management (Mendley, Zotero) – possano interferire sulla valutazione dell’influenza scientifica di un lavoro.
La loro reale efficacia predittiva delle citazioni tradizionali, inoltre, è stata ampiamente messa in discussione da studi che hanno dimostrato che laddove esiste una correlazione tra numero di menzioni nei social media (in particolare Twitter) e successive citazioni in articoli, questa è molto debole. Questo fa sì che alla fine l’utilizzo di questi indicatori venga spesso schedato, a torto o a ragione, come un’attività di autopromozione che mal si concilia con gli obiettivi dell’accademia.
Ma se guardiamo alle altmetrics non più come una nebulosa “new entry” nel complesso sistema di valutazione, ma come uno strumento atto a misurare l’interesse per la scienza di un pubblico più vasto e differenziato che va oltre la comunità scientifica e include la società, ci appaiono subito chiare le potenzialità e i benefici dell’indicatore.
Perché usare le altmetrics
Le metriche alternative forniscono un quadro più completo della portata e delle potenziali conseguenze di una ricerca e del suo impatto sulla società, perché misurano quantitativamente e qualitativamente come le informazioni relative a una ricerca vengono ricevute e interpretate da un pubblico molto più ampio composto da politici, professionisti e cittadini. In particolare ci permettono di sapere:
Dove si parla di un argomento
Mostrano in tempo reale dove si discute di un argomento. Questo è un dato utile da conoscere quando l’obiettivo è quello di aumentare la comprensione del pubblico di un determinato argomento, perché ci aiuta a vedere in quale media c’è maggiore attività e quindi dove vale la pena di concentrare le proprie energie.
Chi ne parla
Aiutano a capire quali sono le persone che influenzano le discussioni online su temi scientifici che coinvolgono la società e a quali fonti le persone sono più esposte o quali fonti sono più propense a ritenere affidabili.
Come se ne parla
Gli strumenti di misurazione quali Altmetric aggregano commenti pubblicati sui social media, articoli di blog e quotidiani, pagine di Wikipedia, facilitando la lettura dei commenti. Si ha così modo di capire qual è la percezione che il pubblico ha dell’utilità della ricerca, prendere visione di commenti negativi e opinioni contrastanti ed eventualmente intervenire nel dibattito in tempo reale, magari per rettificare qualcosa che è stato travisato o male interpretato.
Oltre ad Altmetric, il software più usato, sono disponibili online diverse applicazioni per misurare le metriche alternative. L’elenco completo è visualizzabile nel sito di Altmetrics (da non confondere con quello di Altmetric).
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