Vietato sprecare. Lo dice a gran voce il gruppo di sindaci ed enti territoriali riuniti nella rete nazionale Sprecozero.net, che lunedì 27 febbraio si incontrano in occasione dello Sprecozero Day, “giornata di studio e di approfondimento per fornire strumenti concreti e utili all’incremento delle politiche locali di contrasto ad ogni forma di spreco: cibo, energie, acqua, farmaci, rifiuti, mobilità ecc.”.
Padrona di casa della giornata sarà la Regione Emilia Romagna, che dopo aver raccontato al mondo di aver risparmiato dal 2011 al 2016 circa 1.2 milioni di euro all’anno grazie “al ricorso all’open source su server da una parte e dallo sviluppo interno delle applicazioni, con una riduzione della spesa per licenze di oltre 2 milioni di euro l’anno” dall’altra, decide (decide?) di tornare a gestire le proprie informazioni usando software proprietari, rinchiudendole dentro formati proprietari e salvandole dentro computer che non sono suoi (e la chiamano cloud, ma dimenticano “proprietaria”, aggettivo qualificativo che qualifica eccome). È un po’ come organizzare un convegno sul traffico in mezzo alla tangenziale nell’ora di punta, o un convegno sull’inquinamento nella terra dei fuochi, no? Ma non chiamatelo spreco: si tratta solo di “rinnovo delle tecnologie per evitare un precoce processo di obsolescenza, rispondere alla crescita dimensionale del perimetro regionale e alla progressiva consumerizzazione in atto nel mercato relativamente ai servizi di base agli utenti…” che neanche il conte Mascetti dei tempi migliori.
Nella prima parte della giornata la parola è alle istituzioni: un’ora e mezza di saluti istituzionali da parte di Paola Gazzolo (Assessore Ambiente Regione Emilia Romagna), Stefano Mazzetti e Andrea Segrè, (rispettivamente Presidente e co-fondatore di Sprecozero.net), Gianluca Galletti (Ministro dell’Ambiente) e Matteo Ricci, vice-presidente ANCI ma anche sindaco di Pesaro, che magari oltre a salutare potrà raccontare all’uditorio la sua interessante esperienza migratoria e contromigratoria da e verso soluzioni software proprietarie (le stesse adottate dalla Regione Emilia Romagna, ma sarà un caso), magari rispondendo una volta per tutte alle domande e chiarendo i dubbi che tuttora circondano quell’investimento e le cifre a molti zeri che lo riguardano. Ma non chiamatelo spreco: è “ufficio a cielo aperto”. E se non avete visto le immagini degli impiegati seduti al banchetto sul marciapiede a far vedere che la wifi prendeva e potevano aprire le delibere, non sapete cosa vi siete risparmiati.
Nel pomeriggio, dopo la presentazione di esperienze virtuose di sostenibilità ambientale e l’assemblea dei soci di Sprecozero.net, spazio a workshop formativi su diversi temi: si parlerà di economia circolare, bilancio ambientale, recupero di cibo e farmaci, e, infine, anche di riuso di software nella Pubblica Amministrazione con Erika Bressani di Urbano Creativo, azienda specializzata in tecnologie informatiche innovative applicate alla città. Speriamo che i vertici delle istituzioni non debbano lasciare il convegno – come spesso accade, purtroppo – per concomitanti improrogabili impegni, ma rimangano ad ascoltare fino alla fine: siamo sicuri che il tempo, almeno quello, non sarà sprecato.
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