5 motivi per andare al Linux Day

Il Linux Day, che ricorre l’ultimo sabato di ottobre dal lontano 2001, è il giorno in cui si “festeggia” il software libero o meglio si vuole ricordare che un’alternativa ai programmi proprietari è non solo possibile ma accessibile, facile, non riservata a pochi nerd, possibile da scoprire per tutti.

Il Linux Day – afferma Roberto Guido,  presidente dell’associazione Italian Linux Society che il Linux Day lo ha fondato e lo gestisce – è la principale manifestazione nazionale per la promozione di Linux e del software libero. O almeno, questa ne è la definizione ufficiale. Meno ufficialmente, il Linux Day è quel crogiolo di iniziative, contestazioni, sforzi, speranze, polemiche, legami, rapporti e attriti che descrive l’estesa e caotica comunità italiana. È il pretesto grazie al quale molti Linux User Group si sono costituiti, è l’occasione in cui molti gruppi hanno deciso di cessare le proprie attività, è il motivo per cui le diverse realtà locali si sono aggregate per un risultato comune o viceversa si sono scisse definitivamente finendo ciascuna per organizzare il suo proprio evento. Da diciassette anni, il Linux Day è il mantice che soffia sul fuoco ardente della community: a volte scalda, a volte brucia”.

Perché cercare oggi un Linux Day al quale partecipare?

  1. Per conoscere. Al Linux Day è possibile non solo capire quali programmi usare liberamente, ma anche scoprire la presenza di un LUG, Linux User Group, vicino a casa al quale potersi rivolgere in caso di difficoltà. Conoscere è il primo passo verso la libertà, questo è già stato ampiamente dimostrato.
  2. Per incontrarsi. Come dice Roberto Guido “Alla fine dei conti il Linux Day è il giorno in cui le persone più disparate, spinte da un interesse condiviso, s’incontrano. C’è chi tiene una presentazione sulle virtù del software libero ad una classe di studenti, chi approfondisce i dettagli tecnici di una soluzione open source ad una platea di professionisti, e chi passa la giornata ad installare Linux sui computer che gli vengono portati. C’è chi Linux lo vede per la prima volta, chi già più o meno consapevolmente lo usa e vorrebbe saperne di più, chi è uno smanettone incallito e chi col software libero ci lavora da tempo. Nelle grandi città come nei piccoli paesi, in spaziose aule universitarie o in una piccola sala della biblioteca comunale“. Incontrarsi, conoscersi, collaborare per fare comunità e sentirsi membro attivo di una comunità, che è alla base del software libero.
  3. Per condividere. Il Linux Day è il giorno in cui ognuno porta quello che di più prezioso ha: una cosa che conosce, una competenza da mettere a disposizione, il proprio tempo libero da donare agli altri. “Cose” di grande pregio che non si dividono ma si moltiplicano incrociandosi con tutte le altre messe sul piatto da altre persone.
  4. Per divertirsi. E’ nota la famosa frase pronunciata da Linus Torvalds mentre dava vita al “cuore” di Linux: “Just for fun“. Perché il Linux Day è un giorno in cui ci si ritrova, ci si diverte, si impara una cosa nuova, si porta a casa una spilletta con il pinguino, si sorseggia una birra tra amici, si rispolvera l’amicizia che solitamente accomuna le persone che fanno associazione.
  5. Per capire il cambiamento. “La community – continua Roberto Guido – è in continua trasformazione. Perché si trasformano le tecnologie, i gusti, le tendenze, gli interessi e le competenze. Negli ultimi anni molti LUG hanno gemmato FabLab, gruppi CoderDojo, meetup di programmatori, aziende, gruppi studenteschi, e mille altre tipologie di soggetti spesso verticalizzati su tematiche specifiche all’interno dell’universo (in continua espansione) della “cultura libera”. Ciascuno a modo suo ha ereditato l’attitudine alla condivisione della conoscenza, mentre continua ciascuno a modo suo a promuovere e diffondere quegli stessi principi di libertà e trasparenza da cui tutti noi siamo stati ispirati. Difficile pretendere che esistano costanti, ed è difficile immaginare che il Linux Day come noi oggi lo conosciamo resti costante in eterno. Verrà un giorno in cui esso sarà trasformato, sostituito oppure soppiantato. Gradualmente o improvvisamente. Su iniziativa di uno o di molti. Per scelta o per caso. Non so quale sarà quel giorno, ma so che fino ad allora il Linux Day è il quarto sabato di ottobre“.

E allora, non solo buon Linux Day a tutti, ma che sia Linux Day tutti i giorni dell’anno!

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