Nell’ultima settimana di novembre si sono svolti a Bari due eventi riguardanti il Programma europeo Copernicus, rivolti entrambi agli operatori del settore agroalimentare. Tale circostanza offre l’occasione per riprendere l’argomento delle competenze digitali nel contesto della Geospatial Revolution e dei percorsi formativi per accrescere le competenze geo-digitali, avendo cura di contribuire al programma dell’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile e ai relativi obiettivi (Sustainable Development Goals, SDG) da raggiungere entro il 2030, specificatamente in tema di istruzione (SDG #4).
Le tecnologie dedicate all’Osservazione della Terra (EOT) figurano tra quelle più promettenti per sostenere le politiche di sviluppo sostenibile dei territori, grazie alla diffusione di prodotti e servizi innovativi, con impatto sistemico nei riguardi dell’economia, dell’ambiente e della società.
D’altro canto, il Programma europeo Copernicus rappresenta per l’Italia il contesto di riferimento per cogliere l’opportunità rappresentata da tale progresso tecnologico. Il nostro Paese risulta infatti tra i principali Stati Membri che esprimono la leadership di questa iniziativa europea, stante la posizione di eccellenza della ricerca e dell’industria nazionale in questo settore. Ruolo esercitato anche attraverso un significativo impegno finanziario a sostegno di tale programma.
In generale, la finalità di ambedue le iniziative richiamate riguarda la promozione dei molteplici utilizzi dei servizi e prodotti erogati dal Programma europeo di Osservazione della Terra in agricoltura, con una speciale attenzione alle necessità e agli interessi delle comunità di utenti locali, sia commerciali, sia istituzionali. Infatti, la Commissione europea intende conseguire – in tempi rapidi – il pieno sfruttamento del potenziale offerto dalle soluzioni basate sulle Tecnologie dell’Osservazione della Terra e valorizzare così gli ingenti investimenti assegnati negli anni al Programma Copernicus. Per raggiungere tale risultato, essa ha ritenuto di fondamentale importanza mettere in relazione il settore spaziale con le altre politiche e aree economiche, adottando una strategia volta a supportare l’ecosistema dei fornitori di servizi (downstream services) che trasformano i dati dei servizi di Copernicus (mainstream services) nei prodotti richiesti dagli utenti finali e sollecitando al tempo stesso gli Stati Membri ad impegnarsi in tale missione.
Il programma e la documentazione relativa alle diverse relazioni esposte nel corso dei lavori della Info Session “Copernicus per l’agricoltura. Sessione d’informazione e formazione” testimoniano l’applicazione della raccomandazione della Commissione, nell’ambito dell’utilizzo delle immagini satellitari nel campo dell’agricoltura.
L’idea progettuale adottata per definire l’iniziativa formativa svoltasi nei giorni successivi “Scuola Copernicus 2018”, dedicata al tema “Il Telerilevamento per l’Agricoltura 4.0“, è legata anch’essa a tale contesto strategico. A questo riguardo, occorre focalizzare l’attenzione sull’esigenza di creare condizioni favorevoli per mettere gli utenti finali e gli esperti delle tecnologie della Earth Observation nelle migliori condizioni per lavorare insieme, dialogando proficuamente. In altri termini, la comunicazione – modalità e strumenti, con diversi gradi di coinvolgimento dell’utente in funzione del suo background – può essere ritenuta il file rouge da seguire lungo l’attività di formazione, in ragione dei numerosi temi rilevanti che consentono alle EOTs – integrate con altre tecnologie e dati geospaziali – di risolvere una vasta gamma di problemi della vita – “Società 5.0”.
La soluzione didattica individuata ha preso spunto dall’esperienza maturata in occasione di corsi aperti ai cittadini per lo sviluppo di conoscenze geografiche e territoriali, anche e soprattutto attraverso l’uso di strumenti, metodi ed applicazioni innovative, quale l’OpenGeoData School.
L’attività didattica rivolta ai professionisti e operatori del settore agroalimentare è opportuno che preveda, unitamente al training relativo agli applicativi per fruire dei dati satellitari, contributi volti a inquadrare le potenzialità dei prodotti e servizi offerti dal Programma Copernicus all’interno dei temi della Geospatial Revolution – nell’ambito della quale i recenti sviluppi delle Tecnologie dell’Osservazione della Terra avranno un ruolo preminente – proponendosi di creare i presupposti affinché i professionisti che acquisiscono conoscenze per fruire delle riprese satellitari diventino anche alfieri in Rete della cultura della geografia digitale, attraverso i propri dispositivi mobili. Condizione auspicata per favorire la comunicazione e il dialogo tra specialisti delle EOT e utenti finali (spesso clienti del professionista) e facilitare l’emergere dei bisogni di questi ultimi.
Utile, nell’ambito delle iniziative di formazione come questa, incoraggiare la presenza di rappresentanti dei consumatori, sempre più attenti alle problematiche della corretta gestione dei terreni e della coltivazione dei prodotti agricoli, organizzati in Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) o riuniti in sodalizi come, ad esempio, l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) e l’Associazione Consumatori Utenti (ACU). Tale categoria di cittadini sta assumendo un ruolo proattivo (“consum-attori”) all’interno del processo di cambiamento culturale nei riguardi del modo di produrre in agricoltura, in linea con l’applicazione degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Un consumatore consapevole delle enormi potenzialità date dallo sfruttamento – in senso positivo – dei dati che provengono dai satelliti del Programma europeo Copernicus a supporto dell’agricoltura di precisione sarà così in grado, anche interagendo con agricoltori sensibili ai temi della sostenibilità, della salute e della qualità degli alimenti, di comunicare agli esperti di questa tecnologia i propri bisogni ed esigenze proprio come rappresentante dei consumatori, perché essi se ne facciano carico e sviluppino i servizi ad essi effettivamente utili.
Interessante la creazione della community online a formazione finita, una comunità che può unirsi al network generato dalla OpenGeoData School, tuttora operante con proprie iniziative di informazione e formazione. L’obiettivo è far sì che si operi online anche come laboratorio permanente per la diffusione delle competenze geospaziali – a cui si possono ora aggiungere quelle specifiche riguardanti le tecnologie del telerilevamento – nei territori in cui i partecipanti a queste iniziative formative vivono e lavorano.
Le iniziative organizzate di recente dimostrano quanto sia importante il coinvolgimento di soggetti che vorrebbero utilizzare le tecnologie citate e di altri – ancora ignari delle potenzialità offerte dal Programma Copernicus e da altre iniziative, anche private, disponibili nel prossimo futuro (pensiamo allo sviluppo di missioni satellitari e costellazioni di satelliti a basso costo, V. micro e nano-satelliti) – che potrebbero accedervi, una volta informati e partecipi consapevolmente, coinvolti in processi di apprendimento permanente, rispettosi degli obiettivi di sviluppo sostenibile per il Pianeta, ai quali l’agricoltura dovrà dare una risposta importante sul tema non solo del cibo, ma anche dell’acqua e dell’energia.
Prospettiva che, in ragione delle previsione dello sviluppo del mercato delle Tecnologie dell’Osservazione della Terra,1 favorirà il mercato del lavoro, anche con la nascita di nuove professioni.
1 Con riferimento all’Europa, si prevede che il mercato delle EOTs passi dagli 8,32 miliardi di € del 2017 ai 13,25 miliardi di € nel 2020 (European Geospatial Business Outlook 2018, Geospatial Media Communication Report).
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