MIT ed Eni: la tecnologia innovativa per l’ambiente

Più di 100 tra ricercatori, docenti e dottorandi, 18 dipartimenti del MIT coinvolti e oltre 40 progetti di ricerca a cui si sta lavorando sono la sintesi della collaborazione tra Eni e MIT che, avviatasi nel 2008, proseguirà per altri tre anni.

Molti dei progetti sono focalizzati sulle rinnovabili, con particolare riferimento al solare, ma la collaborazione con il MIT riguarda anche altri temi di grande interesse come la cattura dell’anidride carbonica e lo stoccaggio energetico, la ricerca di tecnologie avanzate da applicare all’attività  petrolifera e la sicurezza dei lavoratori in ambiente di lavoro.

Cosa può fare la tecnologia per l’ambiente?

Tra le ricerche più interessanti frutto della collaborazione Eni-MIT al Solar Frontiers Center – istituito nel 2010 a Boston – ci sono tecnologie solari realmente competitive: celle fotovoltaiche leggere, robuste e flessibili che possono essere stampate su sottili pellicole di plastica o carta, oltre a nuovi materiali luminescenti utilizzati in finestre solari intelligenti. Grazie alla collaborazione con università italiane, è stato realizzato anche un concentratore solare termico efficiente e utilizzabile in grandi impianti industriali. In ambito di sicurezza nei luoghi di lavoro, la collaborazione Eni-MIT ha portato allo sviluppo di elettronica integrabile nell’abbigliamento, in grado di rilevare specifici pericoli attraverso sensori confezionati nel capo e di vibrare per comunicare condizioni di pericolo all’operatore.

Sul fronte delle esplorazioni, sono di rilievo diversi progetti: Enhanced Oil Recovery, che consente un più efficiente recupero del petrolio intrappolato nelle rocce meno permeabili iniettando nano emulsioni; Petroleum System Modelling, che integrando dati geologici e geofisici costruisce modelli avanzati rendendo più affidabile l’individuazione di strutture geologiche favorevoli all’accumulo di idrocarburi; Flow Assurance, che ha dato vita ai nuovi rivestimenti interni delle condotte petrolifere per limitare i depositi e ridurre l’utilizzo di additivi chimici per eliminarli.

Più di recente sono stati avviati programmi di ricerca ad alto potenziale, focalizzati sulla cattura e utilizzo della CO2, sull’immagazzinamento dell’energia e sulla valorizzazione del gas naturale. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni tecnologiche più economiche e facilmente applicabili su scala industriale.

Cosa può la tecnologia per il cambiamento climatico?

Eni partecipa, con un investimento di 20 milioni di dollari, ai principali Low-Carbon Energy Center, promossi dal MIT Energy Initiative e che sono un elemento fondamentale del Plan for Action on Climate Change del MIT, per lo sviluppo di alcune tecnologie chiave per contrastare il cambiamento climatico come l’energia solare e la Carbon Capture Use and Sequestration.

“La lotta al cambiamento climatico e la ricerca di breakthrough tecnologici sono una priorità per Eni “ – ha dichiarato l’AD Eni Claudio Descalzi. “Eni è fortemente impegnata a perseguire una strategia di transizione energetica. Ne sono una dimostrazione gli sfidanti obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 che ci siamo posti. Dal 2008 abbiamo già ridotto le nostre emissioni dirette del 28% e puntiamo ad una riduzione delle emissioni per barile prodotto del 43% al 2025 rispetto al 2014. Il MIT, la principale istituzione accademica al mondo per l’innovazione tecnologica, è il partner ideale per ricercare queste tecnologie di frontiera che ci consentano di proiettarci verso un futuro fornendo energia sempre più pulita”.

Per un futuro a basso contenuto di carbonio e minore impatto ambientale, la transizione energetica guidata da Eni Energy Solutions si basa sulla promozione delle rinnovabili, sulla scelta di fonti energetiche a basso rapporto carbonio/idrogeno, come per esempio il metano, e l’abbattimento delle emissioni di CO2.

“I nostri ricercatori – ha dichiarato Rafael Reif del MIT – hanno le capacità per inventare nuovi materiali, tecnologie, processi e metodologie. Ma per far sì che il loro lavoro raggiunga il mercato e possa avere un impatto su scala globale, contiamo su partnership forti con aziende “visionarie” come Eni”.

 

In collaborazione con Eni

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