6 modi per far vincere la gentilezza anche in Rete

La gentilezza è diventata un piacere proibito. In un certo senso è sempre rischiosa, perché si fonda sulla sensibilità nei confronti degli altri e sulla capacità di identificarsi con i loro piaceri e con le loro sofferenze. Ma anche se il piacere della gentilezza è rischioso, è una delle cose più appaganti che abbiamo“. Così viene descritta la gentilezza in un pezzo di Internazionale “Sulla gentilezza” pubblicato qualche tempo fa.

Se è vero che la gentilezza è ancora così importante e piacevole, come si può essere gentili in Rete?

A dare risposta gli abitanti di un piccolo borgo umbro, Montecastello di Vibio, noto per essere sede del Teatro più piccolo del mondo. Montecastello, che si definisce con un cartello di benvenuto “paese gentile“, grazie alla iniziativa della sua sindaca, Daniela Brugnossi, ha invitato i cittadini a individuare, in un semplice foglio condiviso in Rete, 6 parole che potessero caratterizzare la gentilezza per poi declinarle attraverso le azioni che quotidianamente si fanno in Rete.

Le 6 parole chiave della gentilezza

Rispetto. Nella comunicazione digitale, così come in quella reale, per rispettare l’altro ci si può riferire al Manifesto della comunicazione non ostile, e seguire il principio secondo il quale si comunica per far comprendere il proprio pensiero e non per imporlo agli altri o ottenere la ragione a ogni costo.

Educazione. I principi di buona educazione della nonna si possono applicare anche nella gestione delle relazioni in Rete. Scegliere con cura le parole da scrivere, riflettere prima di inviarle o pubblicarle, tenere a mente che al di là dello smartphone o del PC c’è sempre una persona sulla quale ciò che scriviamo avrà un effetto positivo o negativo.

Ascolto. Prima di scrivere, leggere. A questo si riferisce l’ascoltare in Rete. Leggere le opinioni degli altri, le cose che qualcuno ha già chiesto e le risposte che sono arrivate. Non scrivere tanto per intervenire su tutto anche quando non si ha nulla di utile, interessante e soprattutto gentile da dire potrebbe essere una buona regola da rispettare.

Pacatezza. Quante volte ci capita di leggere in Rete provocazioni lanciate con il solo fine di attrarre l’attenzione e magari avviare uno scambio di opinioni che finisce con gli insulti? Occorre ricordarsi che le provocazioni potranno solo raccogliere commenti poco pacati, aprendo spesso a conversazioni inutili e di scarso valore.

Pazienza. Essere pazienti in Rete significa riscoprire l’importanza del tempo di attesa, quello che possiamo impiegare per meditare su ciò che vogliamo scrivere, senza cedere all’istinto. Ma essere pazienti significa anche rispettare il tempo che altri si prendono per rispondere a qualcosa che abbiamo chiesto.

Trasparenza. Quando si condivide sui social network, si dialoga nei gruppi o in chat, si commenta qualcosa che si è visto occorre esprimere il proprio pensiero nella maniera più chiara possibile, senza generalizzare e senza fare allusioni a persone in particolare. Essere trasparenti pagherà anche in Rete.

Essere gentili è una scelta. Come è una scelta l’essere consapevoli e usare nel modo più opportuno strumenti e modi di comunicare nuovi.

 

 

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