Per una always-on enterprise il backup è essenziale

di Luca Dell’Oca, EMEA Principal Cloud Architect Veeam

Una visione e una strategia aziendale chiare potrebbero far pensare al backup come ad un elemento discutibile e non fondamentale. Alcuni dirigenti diranno che avere un piano B significa già pensare che il piano A non funzionerà mai. Ma c’è un tipo di backup che è quasi universalmente riconosciuto come una necessità: quando si tratta di archiviazione di file e applicazioni, il backup e la replica sono ampiamente considerati un dato di fatto. Tuttavia, l’importanza del backup viene talvolta trascurata, un errore che nessuna azienda dovrebbe commettere.

Sia in caso di interruzioni causate dall’hardware, che da attacchi informatici o da errori commessi dall’utente, è sempre necessario avere un piano B quando si tratta di business continuity e di proteggere la disponibilità dei dati. Quando si verifica un problema di disponibilità dei dati, i dipartimenti IT sono sotto pressione per ridurre al minimo l’impatto sui dipendenti e sui clienti. La Giornata Mondiale del Backup è un’opportunità per ricordare alle aziende l’importanza di proteggere i propri dati e di elaborare e sostenere un piano di ripristino di emergenza.

Secondo le statistiche di Market Research Future, si prevede che il mercato del cloud backup raggiungerà i 5,6 miliardi di dollari entro il 2023, con un CAGR del 21% in un periodo di cinque anni. Data l’esplosione del mercato globale del cloud computing, che si stima possa raggiungere i 623,3 miliardi di dollari entro il 2023 con un CAGR del 18% su un periodo quinquennale, questa crescita del cloud backup non sorprende. È comunque ancora incoraggiante il fatto che aziende stiano lavorando per investire nel backup e nella replica dei dati, prendendo assolutamente sul serio il tema della data availability.

D’altra parte, anche i consumatori stanno cominciando a gestire i loro dati in maniera più accurata, ciò è dovuto anche a fatti recenti come il caso di Cambridge Analytica o l’introduzione della nuova regolamentazione europea GDPR, che hanno portato la questione della gestione dei dati all’attenzione dell’opinione pubblica. L’avvento del GDPR pone anche la questione della possibilità, da parte degli utenti, di poter visualizzare i loro dati personali archiviati, e le aziende devono dar seguito a questa richiesta entro un mese. In merito a questo, le aziende devono ricordare che i consumatori, i dipendenti e i clienti si aspettano che le informazioni richieste siano sempre disponibili e condivise con loro quasi in tempo reale, ormai viviamo in un mondo dove trovare risposte alle proprie domande è immediato, basta fare una ricerca su Google o chiedere ad Alexa, la risposta è istantanea.

Mangia, dormi, fai il backup, ripeti…

La principale minaccia alla disponibilità dei dati è un’interruzione delle operazioni IT di un’azienda. Data la complessità degli ecosistemi di gestione dei dati, con molte aziende che stanno esplorando strategie IT ibride e multi-cloud, oggi più che mai, i reparti IT devono prestare attenzione ad ogni minimo dettaglio. Da un certo punto di vista, questo può anche essere visto come una benedizione. Nell’era del cloud, le aziende non dipendono da un singolo punto di interruzione e possono creare backup virtuali in altri luoghi per ogni pacchetto di dati che producono. Questo va ponderato con i protocolli di privacy e il valore di alcuni dati, nonché con considerazioni aziendali quali i vincoli di bilancio e le priorità di business.

Le aziende, grazie a una solida strategia di cloud backup e di disaster recovery, possono garantire la disponibilità dei dati in qualsiasi momento, tenendo anche conto del fatto che alcuni dati sono più importanti per il backup rispetto ad altri dati, infatti i dati e le applicazioni mission-critical devono essere sottoposti a backup continuo. Altra questione importante sono i tempi di inattività non pianificati, definiti tali proprio perché possono colpire in qualsiasi momento.

Pertanto, i backup devono essere eseguiti quando i dati vengono modificati per garantire che le informazioni fondamentali e i sistemi su cui l’azienda si basa possano essere ripristinati esattamente com’erano prima dell’interruzione. Soluzioni come il Backup-as-a-service (BaaS) e il Disaster Recovery-as-a-service (DRaaS) garantiscono protezione e business continuity. Grazie a costi basati su op-ex, il modello ‘x as a service’ consente alle aziende di pagare i servizi in base a come li utilizzano, piuttosto che fare investimenti di capitale restrittivi che non sempre hanno un ROI adeguato. In particolare, le organizzazioni devono considerare i propri servizi di backup e ripristino come parte fondamentale della più ampia gestione dei dati e della strategia cloud.

La consapevolezza del valore dei dati è in aumento, e nella Giornata Mondiale del Backup, i responsabili IT dovrebbero prendersi un momento per riflettere se la loro strategia di backup e ripristino è adatta allo scopo e in linea con le loro esigenze di business continuity. Dato che le esigenze di disponibilità dei dati nel business digitale continuano ad evolversi, disporre di un’infrastruttura a prova di futuro non può che essere un must per tutte le imprese moderne.

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