In cammino verso la Sostenibilità Digitale

Quando si parla di “innovazione sostenibile”, la maggioranza degli italiani dichiara di sapere cosa significhi, con un 82% di intervistati che vede nel digitale un alleato importante per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ad esserne convinte soprattutto le persone con competenze digitali buone e avanzate, grado di istruzione medio alto e redditi alti. Tra i più scettici, che vedono impatti della tecnologia più negativi che positivi (16%), invece, ci sono le persone con competenze digitali limitate e quelle a basso reddito.

Ad indagare la confidenza delle persone con il digitale per la sostenibilità la ricerca Retail Transformation 2.0 che ha introdotto in questa edizione questo tra i temi da monitorare.

Quando si riflette sul ruolo delle tecnologie per lo sviluppo della società, il problema – commenta il presidente del Digital Transformation Institute, Stefano Epifani – è che spesso sbagliamo le domande. Ci domandiamo se la trasformazione digitale faccia bene o male, se l’intelligenza artificiale crei o distrugga posti di lavoro, se i social network sviluppino le relazioni o creino nuove solitudini. Tutte domande lecite, certo. Ma sbagliate, se vogliamo fare della trasformazione digitale uno strumento di sostenibilità. Dobbiamo invece focalizzare la nostra attenzione nel chiederci come le tecnologie ed il digitale possano essere funzionali allo sviluppo sostenibile. Solo così eviteremo quel tunnel cognitivo che sposta la nostra attenzione dal come al se. Per tornare dal se al come è essenziale comprendere quale sia la percezione delle persone su questi temi, e sviluppare una grande azione di sensibilizzazione, a tutti i livelli della società e delle istituzioni”.

Ma cos’è la Sostenibilità Digitale?

Alla domanda specifica sul senso del termine Sostenibilità Digitale e Innovazione Sostenibile gli intervistati mostrano la correlazione che, di frequente, si fa tra il termine sostenibilità e ambiente, che risulta essere la parola più usata nella descrizione realizzata. Insieme ad ambiente anche i termini sviluppo, risorse, salvaguardia e progresso vengono accostate a innovazione sostenibile.

Tra le definizioni da segnalare quella che descrive la sostenibilità digitale come “il progresso che, pur senza rinunciare al profitto, tiene conto dell’ambiente e delle persone” o quella analoga  che parla di “Aggiornamenti, progressi in qualsiasi ambito che non danneggiano ciò che ci sta attorno o il futuro” .

Il manifesto per la sostenibilità digitale

A delineare una visione del ruolo delle tecnologie e delle responsabilità collettive rispetto allo sviluppo di un futuro sostenibile i dieci punti sintetizzati nel Manifesto elaborato dal Digital Transformation Institute per la Sostenibilità Digitale. Una sostenibilità economica, sociale ed ambientale che, come richiamato al punto 8, non può che essere quella i cui obiettivi, definiti dalle Nazioni Unite e consolidati in Agenda 2030, devono essere “un faro nelle scelte che determineranno lo sviluppo delle tecnologie quali strumenti per costruire un futuro sostenibile”.

Diversi gli spunti di riflessione presenti, che abbandonano l’approccio del domandarsi quanto la tecnologia possa fare bene o male per costruirne uno nuovo che vede le persone impegnate “nel comprendere come la tecnologia sia funzionale ad esse, e non il contrario” e come la società possa orientare gli sviluppi dell’innovazione digitale “perché producano, strumentalmente, impatti positivi”.

E’ importante – commenta Giorgio Rapari, vicepresidente di CFMT dare un obiettivo chiaro alle tecnologie, che sono da sempre strumento di sviluppo. Sviluppo che oggi più che mai deve essere sostenibile, e per questo è fondamentale costruire consapevolezza nelle persone, nelle istituzioni e nella aziende intorno al tema della sostenibilità digitale”.

Sostenibilità Digitale sposa Tecnologia Solidale

A discutere di sostenibilità digitale e accessibilità i diversi esperti che interverranno giovedì 12 dicembre dalle ore 17 presso la Camera dei Deputati a Roma, per l’ottava edizione di Tecnologia solidale. Il convegno, organizzato dal Deputato Antonio Palmieri, è diventato nel tempo un importante punto di riferimento per la comunità che si interroga sul come coniugare tecnologia e solidarietà. Da quasi un decennio, infatti, rappresenta un momento di incontro tra istituzioni, esperti, politica e società civile, nel quale riflettere sullo stato dell’arte della tecnologia solidale.

L’evento sarà l’occasione per presentare il Manifesto della sostenibilità digitale in una tavola rotonda moderata da Martina Pennisi del Corriere della Sera, nella quale interverranno Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute e direttore di Tech Economy 2030; Mario Calderini, docente di innovazione sociale, Politecnico di Milano; Bruno Calchera, editore e direttore CSRoggi; Massimo Chiriatti, Ibm Italia, autore di “Humanless, l’algoritmo egoista”; Sonia Montegiove, direttrice editoriale Tech Economy 2030.

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