Intelligent Distribution, imprese più efficienti e competitive, grazie al digitale

Con Sabina Belli, Product Marketing Director Electrification Smart Power di ABB Italia, vediamo in che modo le imprese, anche medie o piccole, attraverso la cosiddetta "Intelligent Distribution" possono diventare più efficienti e competitive

È possibile rendere le imprese, anche quando medie o piccole, più efficienti e competitive grazie all’innovazione ed alle tecnologie digitali? Sicuramente sì, ed in vari modi. Uno su tutti, la cosiddetta “Intelligent Distribution”. Ne parliamo con una delle massime esperte in Italia: Sabina Belli, Product Marketing Director Electrification Smart Power di ABB Italia.

Intelligent Distribution, di cosa si tratta?

Con l’espressione “Intelligent Distribution” in ABB intendiamo l’insieme dei sistemi integrati di hardware e software dedicati alle aziende per proteggere, misurare e monitorare l’impianto elettrico.

In sintesi, parliamo di soluzioni di distribuzione intelligente dell’energia elettrica per avere sempre sotto controllo i propri impianti e attivare strategie di ottimizzazione dei consumi, aumento dell’efficienza e riduzione dei costi.

Alla base dell’Intelligent Distribution c’è una piattaforma digitale che attraverso componenti hardware tradizionali come gli interruttori, legge e manda i dati in cloud, trasformandoli in informazioni preziose per attivare processi di efficientamento energetico.

L’approccio è scalabile: l’impianto elettrico è adattabile nel tempo a nuove destinazioni d’uso, e questo significa investimenti iniziali contenuti per predisporlo a un ampliamento e potenziamento un passo alla volta.

Quali sono questi passi?

Il primo passo è il più semplice e ha l’obiettivo di garantire la sicurezza e protezione dell’impianto elettrico attraverso interruttori e sganciatori elettronici di ultima generazione.

Il secondo passo introduce la misurazione, il monitoraggio dei dati in tempo reale, e il loro caricamento in cloud per una consultazione semplice e immediata da qualsiasi device.

Il terzo garantisce la continuità di processo, ossia la riduzione dei fermo-impianto e dei conseguenti costi da mancata produzione.

Si passa poi all’integrazione delle energie rinnovabili nel quarto passo, che introduce il tema della sostenibilità grazie a soluzioni per la ricarica di veicoli elettrici e per il fotovoltaico.

Le evoluzioni successive ci portano al concetto di microgrid e alla circolarità della distribuzione energetica. Le aziende a questo punto del percorso sono in grado di produrre energia, conservarla e utilizzarla nei momenti in cui c’è maggior necessità, riducendo i picchi di consumo, o anche distribuire e vendere quella prodotta in eccesso.

Nel nuovo modello di business nel quale l’azienda da consumer diventa prosumer, l’energia elettrica si trasforma così da centro di costo a opportunità di profitto eco-sostenibile.

Digitale al servizio della sostenibilità, in pratica…

Un’azienda dotata di una piattaforma di Intelligent Distribution ha sotto controllo i propri impianti in ogni momento e da qualunque dispositivo connesso al web. L’accesso ai dati di consumo energetico, la visibilità dei picchi in tempo reale, la visualizzazione dell’impianto gemello, ovunque ci si trovi accedendo dal proprio smartphone o tablet in modo semplice e intuitivo, aiuta a gestire e bilanciare i carichi e genera maggiore efficienza.

In più grazie alla manutenzione predittiva so in anticipo quando intervenire, con grandi benefici in termini di riduzione di problemi alle macchine o di fermo degli impianti.

Maggiore efficienza e minori danni si traducono in minori costi, risparmio energetico e minore produzione di CO2. L’ottimizzazione dei consumi ha quindi un impatto immediato positivo in termini di sostenibilità.

Quando invece diventa sostenibilità a un livello superiore?

Il quarto passo dell’Intelligent Distribution è quello nel quale si introducono le energie rinnovabili. Immaginiamo un edificio o una fabbrica che produce energia da pannelli fotovoltaici, accumula l’elettricità e ne gestisce i picchi decidendo quando utilizzarla e quindi bilanciando i carichi. Se poi ci sono dei veicoli elettrici da ricaricare, l’energia prodotta abilita anche la mobilità elettrica. L’edificio o fabbrica in questione diventa una microgrid autosostenibile e con un minor impatto a livello ambientale.

L’ulteriore evoluzione è quella da consumer a prosumer, quando la microgrid oltre a produrre energia elettrica per se stessa, distribuisce o vende alla comunità o a soggetti terzi quella generata in eccesso, evitando sprechi.

Si genera così un circolo virtuoso di sostenibilità applicabile, sebbene in misura diversa, sia alle PMI, sia ai grandi edifici o fabbriche. Nel primo caso, la distribuzione intelligente porta benefici in termini di maggiore efficienza e minori costi, nel secondo, l’integrazione delle rinnovabili, l’autogestione energetica e la circolarità della distribuzione elettrica, ci proiettano verso un futuro più green e sostenibile.

Questo può dunque favorire la competitività delle imprese, soprattutto in un momento critico come questo?

Il primo vantaggio competitivo, deriva dai minori costi. Una soluzione di Intelligent Distribution riduce fino al 20% i costi energetici, e la manutenzione predittiva limita al minimo i danni ai macchinari e le interruzioni produttive con i relativi costi opportunità. In entrambi i casi l’impatto sul conto economico dell’azienda è positivo e ne migliora la profittabilità.

Il secondo vantaggio competitivo è legato ai vantaggi in termini di immagine di azienda “green”, all’avanguardia, digitalizzata e sostenibile, oltre al fatto che incentivi, normative e certificazioni spingono sempre più le imprese a dotarsi di impianti efficienti energeticamente.

Sta dicendo che la gestione energetica, per le imprese anche medie o piccole, da voce di costo può diventare una fonte di profitto?

Potenzialmente sì. Nel momento in cui sono non solo consumatore, ma anche produttore di energia elettrica perché dispongo di un impianto fotovoltaico, uno storage per gestire l’accumulo di energia e consumarlo quando ho dei picchi, il passo successivo è la vendita dell’energia in eccesso che diventa fonte di profitto.

Ma come può un piccolo imprenditore, magari senza alcuna competenza digitale, gestire un sistema di questo tipo?

In realtà l’architettura dell’Intelligent Distribution è complessa, nel senso che è innovativa e tecnologica, ricca di componenti hardware e software .

Complessa, non significa però complicata! Al contrario, l’interfaccia, lo strumento per il monitoraggio, è consultabile dal telefono, tablet o PC in modo molto intuitivo.

Una volta acquistata la soluzione, installato e configurato il tutto con l’aiuto del proprio installatore o del quadrista di fiducia, come utente finale ho accesso a una piattaforma tramite app o web molto semplice e user friendly. Dal tablet o smartphone visualizzo i miei impianti, vedo quali sono attivi, ne leggo i consumi, il livello di funzionamento, e personalizzo il tutto a seconda delle informazioni che mi interessano di più. Esiste anche un marketplace dove sono acquistabili diversi widget con funzionalità aggiuntive, integrabili nella piattaforma a seconda delle esigenze di monitoraggio.

Al di là dei vantaggi economici e degli aspetti tecnici, qual è invece quello culturale, in tutto questo?

Lo scenario nel quale ci stiamo muovendo è quello di un mercato con aziende sempre più digitalizzate e con enormi capacità di calcolo grazie a piattaforme e tecnologie innovative. L’approccio data driven è fondamentale per migliorare le performance ed essere più veloci e consapevoli nel prendere decisioni strategiche in un contesto nel quale l’unica costante è il cambiamento.

Altro tema chiave, ne abbiamo parlato, è la sostenibilità, e in generale la crescente sensibilità delle imprese verso un futuro più green. Si stanno moltiplicando gli incentivi a livello europeo e italiano, come transizione 4.0, che spingono verso una maggiore attenzione all’impatto ambientale.

In Italia il 90% della popolazione vive in città e in generale stiamo assistendo a una crescita dell’urbanizzazione a livello globale.

Ragionare in termini di città, trasporti ed edifici più smart, ecologici, e green, è diventato un dovere etico e un passaggio culturale necessario, per regalare ai nostri figli e nipoti un pianeta più vivibile e un futuro energeticamente sostenibile.

A partire da oggi.

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