In un futuro sempre più vicino, ogni singolo lavoro avrà una componente digitale. In questo contesto è fondamentale che le aziende, anche le più piccole, anche quelle non digitali, abbiano competenze in materia all’interno della propria forza lavoro. Il problema è individuare di quali skill si ha bisogno, come introdurre e in che tempi.

La pandemia ha accelerato il tasso di digitalizzazione su scala globale, secondo il rapporto Industry Skills 2021 – elaborato dalla piattaforma di apprendimento online Coursera su dati Microsoft  – due anni di trasformazione digitale sono avvenuti in soli due mesi. Questo da una parte è positivo, perché si tratta di un’accelerazione che ha portato grandi vantaggi, pensiamo ad esempio allo smart working, ma anche alla sicurezza online, ed è improbabile che questi progressi vengano vanificati. Dall’altra parte c’è il rischio che non tutti siano riusciti a stare al passo, e che molte lacune già esistenti in molti settori nelle competenze digitali diventino incolmabili.

Il rapporto di Coursera mette in evidenza come una formazione specifica della forza lavoro attuale sia fondamentale. Secondo Microsoft Data Science, entro il 2025 ci saranno 149 milioni di nuovi lavori digitali in aree come privacy, cloud computing, sicurezza informatica, analisi dei dati, apprendimento automatico, intelligenza artificiale e sviluppo di nuovi software.

Questo dato è confermato dal rapporto Future of Jobs del World Economic Forum, dal quale emerge una rinnovata urgenza per le aziende, ma anche per le istituzioni e la politica, di adottare misure proattive per facilitare la transizione dei lavoratori verso il futuro digitale e prevenire un aggravamento delle disuguaglianze.

Dallo studio emergono otto macrotemi, in virtù dei quali è necessario che le aziende investano in competenze digitali. Temi legati alla competitività, ma anche alla qualità della vita dei propri collaboratori.

1. Le competenze dei dipendenti e l’andamento del prezzo delle azioni sono collegate

Fino al 2020, mentre la pandemia di Covid-19 bloccava interi settori dell’economia e costringeva molte aziende a rivoluzionare il proprio modello operativo e di business, le realtà che avevano competenze “avanzate” nel digitale hanno registrato rendimenti azionari migliori rispetto a quelle “in ritardo” su queste skills. Nel rapporto si legge che “nel complesso, in questo anno volatile (2020, ndr), le aziende che sono state in grado di resistere meglio all’interruzione conseguente alla pandemia sono le stesse che investono da tempo nelle competenze dei propri dipendenti”.

2. Il miglioramento delle competenze aumenta la fiducia dei dipendenti

Coursera ha inserito nel proprio studio anche i dati relativi a 40 milioni di studenti registrati sulla sua piattaforma. È emerso che i dipendenti che acquisiscono almeno una nuova competenza in un nuovo ambito si sentono più sicuri sul posto di lavoro.

3. Il settore automotive sta migliorando, ma deve accelerare

L’industria automobilistica sta facendo progressi in settori come i veicoli autonomi, le batterie per auto elettriche e le auto connesse, ma deve fare di più. Per stare al passo con l’attuale ritmo di cambiamento, le aziende dell’automotive devono spingere sullo sviluppo di diverse competenze critiche, tra cui cloud computing, ingegneria della sicurezza e visualizzazione dei dati. Nel rapporto si legge che queste competenze scarseggiano e che l’intero settore è “in ritardo”. Più della metà dei lavoratori del settore automotive intervistati non sono sicuri che le proprie aziende abbiano personale con le competenze necessarie a soddisfare le esigenze future. “Per colmare questa laucuna – si legge nello studio –  le case automobilistiche dovrebbero sviluppare internamente le competenze necessarie, invece di fare affidamento soprattutto sull’attrazione di talenti dall’esterno”, questo perché talenti in giro ce ne sono pochi e il costo per portarli a casa può essere molto alto.

4. La manifattura sta migliorando in diverse aree “all’avanguardia”

L’industria manifatturiera investe costantemente in tecnologie “intelligenti” come la robotica, questo è sintomo del fatto che le aziende stanno investendo in competenze “all’avanguardia” in diversi ambiti: strategia, ingegneria, programmazione di software e analisi dei dati. Nonostante questo, è presente un problema di competenze specifiche nell’operatività, che si manifesta nella carenza di manodopera in grado di sfruttare le nuove tecnologie e i nuovi processi.

5. I rischi per la crescita del settore dei servizi finanziari

Entro il 2025, il settore finanziario dovrebbe creare 14 milioni di nuovi posti di lavoro digitali, il rapporto di Coursera mostra che i sistemi finanziari legacy (ovvero obsoleti) vengono sostituiti con la tecnologia cloud e i processi dei servizi finanziari, come l’auditing, vengono trasformati digitalmente.

Sebbene questi processi richiedano competenze come sviluppo software, analisi dei dati, apprendimento automatico, intelligenza artificiale e sicurezza informatica, quasi il 75% dei dirigenti dei servizi finanziari afferma che esiste un divario di skills, moderato o significativo, nella propria azienda, il che rappresenta un rischio per la crescita.

Il rapporto sottolinea che le società finanziarie dovranno continuare ad adeguare le proprie strategie per rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione, e raccomanda alle aziende anche di migliorare competenze quali strategia, leadership e gestione.

6. I servizi professionali stanno investendo in tecnologie virtuali

Il settore dei servizi professionali sta investendo in processi virtuali per compensare la diminuzione delle interazioni di persona. Il rapporto rileva che le aziende di questo settore stanno sviluppando competenze e tecnologie digitali “all’avanguardia” nella comunicazione, nella leadership, nella gestione e nel marketing per garantire che le relazioni possano continuare ad essere centrali.

7. Le aziende tecnologiche stanno lavorando per stare al passo

L’industria tecnologica sta investendo per stare al passo con la rapida evoluzione del proprio settore. Secondo il rapporto di Coursera, tecnologie digitali come il cloud computing, lo sviluppo di software e la gestione dei dati hanno bisogno di competenze sempre aggiornate e nuove. Per farlo lo studio sottolinea il fatto che le aziende di questo settore devono migliorare le proprie competenze in ambiti come le risorse umane, la comunicazione e il marketing per attrarre nuovi talenti e comunicare l’innovazione di cui sono interpreti.

8. Settore delle telecomunicazioni che cerca di massimizzare le opportunità

Per massimizzare le opportunità di crescita disponibili intorno al 5G, le aziende del settore telecomunicazioni stanno sviluppando competenze in reti di computer, sicurezza digitale e cloud computing. Secondo il rapporto, le aziende di questo settore stanno cercando di anticipare le possibili criticità legate al passaggio al 5G e stanno investendo nel migliorare le competenze nell’analisi dei dati, nella loro visualizzazione e nell’intelligenza artificiale.

Nel complesso, il rapporto mostra come transizione digitale e nuove e più stringenti necessità dettate dalla pandemia si siano combinate per rimodellare lavoro e il mercato ad esso legato, facendo emergere nuove opportunità, ma anche criticità nel sistema formativo. Sarà interessante capire come, dopo l’emergenza dettata dal Covid-19, la crisi avviata dal confitto tra Russia e Ucraina si inserirà in questo contesto. Di sicuro le aziende dovranno continuare a trovare nuovi modi per riqualificare e riqualificare i propri lavoratori, per aumentare l’innovazione e per mantenere il proprio vantaggio competitivo.