Reti energetiche resilienti: il ruolo chiave delle soluzioni digitali

Come la digitalizzazione è un volano nel cambiamento del settore energetico globale e l’approccio di Cisco Systems: un approfondimento con il contributo di Angelo Fienga, Director Sustainable Solutions di Cisco EMEAR

Immagine distribuita da rawpixel

Il settore energetico sta affrontando sfide senza precedenti che stanno portando ad un’evoluzione epocale non solo del comparto. Le reti devono gestire una crescente varietà di fonti energetiche distribuite e variabili provenienti dalle rinnovabili. Devono, inoltre, prepararsi ad affrontare impatti ambientali devastanti, quali incendi e condizioni meteorologiche estreme, capaci di mettere in ginocchio le reti stesse, causando blackout più o meno prolungati.

Ma le sfide non si fermano qui. Le società di servizi energetici devono rispondere alle esigenze di un mercato in rapida trasformazione, garantendo non solo la costante affidabilità e disponibilità di energia, ma anche il rispetto di rigorose norme di sicurezza e la soddisfazione dei requisiti nella gestione della rete elettrica.

Lo scorso anno il commissario europeo per l’Energia, l’estone Kadri Simson, ha evidenziato la necessità impellente di aggiornare la rete elettrica per conseguire gli obiettivi climatici dell’Europa. Ha sottolineato che la soluzione non si trova necessariamente nella costruzione di nuove infrastrutture fisiche, ma anche nell’impiego di tecnologie digitali che vadano non solo a supporto della transizione, ma facilitino la sostenibilità economica e ambientale, anche attraverso l’ottimizzazione delle attuali risorse, ma anche riqualificando e rigenerando le risorse mal impiegate in passato.

Il “Piano d’azione per digitalizzare il sistema energetico nell’Unione Europea”, presentato nel 2022 dalla Commissione Europea, va proprio in questa direzione, affrontando la necessità di utilizzare tecnologie per integrare le energie rinnovabili, migliorare l’efficienza di reti e impianti e gestire l’equilibrio tra offerta e domanda di energia. L’obiettivo è far risparmiare sulla bolletta consumatori e imprese, promuovendo nel contempo la transizione verso l’energia pulita, preservando l’ambiente.

Le reti energetiche stanno subendo quindi una profonda trasformazione digitale proprio per affrontare le sfide del nuovo contesto socio economico e le nuove necessità. Le utility stanno investendo sempre più in reti a maggiore efficienza, automatizzate e resilienti, supportate da sistemi di interconnessione avanzati. Queste reti intelligenti collegano gli ecosistemi energetici, ottimizzando produzione e domanda attraverso tecnologie come le reti basate su IP a commutazione di pacchetto (invio di informazioni attraverso una rete digitale scomponendo il messaggio in parti più piccole e facili da gestire, ndr).

L’aumento esponenziale del fabbisogno energetico dei data center è un ulteriore elemento di riflessione. Gartner, società che specializzata in analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, prevede che entro il 2027 il 75% delle aziende avrà un programma di sostenibilità legato ai data center. In questo contesto, Cisco, multinazionale specializzata in networking e IT, si è mossa in anticipo rispetto a tutti adottando sistemi che rendono i propri data center più sostenibili, riducendo il fabbisogno energetico del 40% fin dal 2016 e utilizzando il 72% di energia rinnovabile. Con oltre 83.000 dipendenti distribuiti in 95 paesi, è fondamentale per Cisco operare in modo sostenibile, supportando le comunità nelle quali è inserita e preservando il pianeta.

“L’innovazione tecnologica è strettamente intrecciata alla transizione energetica sostenibile – dice Angelo Fienga, Director Sustainable Solutions di Cisco EMEAR – Ad esempio oggi siamo in grado di sviluppare soluzioni basate sul digitale che possono rendere più efficace il nostro uso delle energie rinnovabili: sono tecnologie che rendono la rete di distribuzione elettrica più flessibile e quindi capace di integrare in modo dinamico l’energia del solare, dell’eolico e di accogliere nuovi modelli di consumo e produzione di energia distribuiti”. Secondo Fienga la flessibilità è molto importante per gestire nuovi consumi come quelli legati alla mobilità elettrica, l’imprevedibilità delle fonti rinnovabili, la variabilità dell’utilizzo di energia, e “il digitale offre la possibilità di avere trasparenza e una visione dettagliata di ciò che avviene, per ottimizzare il trasporto e la fornitura di energia”. Questi dati, secondo l’analisi di Cisco, inoltre permettono di creare nuovi modelli di business e servizi: ad esempio, è possibile informare in tempo reale i clienti sul costo del kilowatt e dare loro la possibilità quindi di prendere decisioni di consumo più informate.

Nel contesto della digitalizzazione del sistema energetico Cisco si sta muovendo su più fronti con l’obiettivo di contribuire alla sostenibilità e all’efficienza energetica. “Oltre a sviluppare tecnologie che supportano le smart grid, uno degli ambiti su cui ci siamo maggiormente focalizzati è quello dell’ottimizzazione dell’uso dell’energia negli edifici – racconta ancora il Director Sustainable Solutions di Cisco EMEAR – Gli edifici a livello globale producono circa il 37% delle emissioni di CO2 complessive, e molte di esse sono correlate all’energia. In particolare con il Power over Ethernet (una tecnologia che consente ai cavi Ethernet di fornire alimentazione ai dispositivi di rete tramite la connessione dati esistente, ndr) offriamo la possibilità di trasportare sia i dati sia l’energia su una unica rete riducendo moltissimo la dispersione legata alla conversione tra corrente alternata e continua, con pochi trasformatori ad altissima efficienza”. Si tratta di una tecnologia estremamente versatile, visto che on lo standard UPOE-Plus si possono trasportare su cavo fino a 90 watt, ovvero una potenza sufficiente ad alimentare la gran parte delle apparecchiature che sono tipicamente negli uffici e l’illuminazione degli stessi e delle abitazioni. Parallelamente, grazie ai dati rilevati negli ambienti e nel funzionamento dei sistemi, è possibile ottimizzare la gestione di ciò che quell’energia alimenta. “Si possono ottenere risultati importanti anche in edifici esistenti – afferma Fienga – Ad esempio la sede Cisco di New York è un palazzo del 1970 che abbiamo riqualificato in profondità ottenendo un risparmio del 37% sui consumi energetici complessivi (non solo elettrici) nel periodo 2019 – 2022”.

Le aziende di servizi non possono però operare da sole ed una collaborazione con istituzioni e altre organizzazioni è fondamentale per capitalizzare gli sforzi. La Commissione europea ha presentato due importanti iniziative per la digitalizzazione del settore energetico e il potenziamento degli investimenti nelle reti. Iniziative che coinvolgono anche attori come Cisco. La transizione energetica pulita in Europa richiede più di 584 miliardi di euro di investimenti nella rete e molte azioni, dal collegamento della rete all’infrastruttura digitale al potenziamento della difesa informatica di entità critiche come centri dati, servizi idrici e infrastrutture energetiche, oltre a fornire al settore le giuste competenze digitali e informatiche.

Fienga spiega che Cisco sta “lavorando a stretto contatto con i responsabili politici, i funzionari pubblici, le utility e il settore privato per garantire che il sistema energetico europeo continui a evolversi e si trasformi per la prossima fase del Green Deal dell’UE”. In particolare, Cisco è membro della European Green Digital Coalition, un progetto guidato dalla Commissione che riunisce 39 aziende del settore tecnologico, che lavorano collettivamente su metodologie, soluzioni e KPI comuni per supportare il percorso verde di settori verticali, come quello dell’energia. “Il nostro White Paper sulla digitalizzazione del sistema energetico, che raccoglie raccomandazioni, casi d’uso e dettagli sulle tecnologie che consentono questa trasformazione, è uno dei modi con cui contribuiamo”, ha aggiunto il Director Sustainable Solutions di Cisco EMEAR.

Il White Paper è un documento, presentato lo scorso anno a New York per il vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e durante la Settimana per il clima, nel quale Cisco fissa i suoi paletti per garantire che il sistema energetico europeo continui ad evolversi e a trasformarsi. Secondo l’azienda la prossima fase del Green Deal europeo ha il potenziale per raggiungere molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati, come l’energia pulita e accessibile, l’industria resiliente, l’innovazione e le infrastrutture, le città e comunità sostenibili e l’azione per il clima.

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