Social game e Free-to-Play seducono gli statunitensi

I video game non sono un hobby per ragazzi, sempre più conquistano vaste fasce della popolazione degli Stati Uniti. Persone di tute le età utilizzano una qualche tipologia di giochi sui propri device digitali e il loro numero è cresciuto a ritmi vertiginosi negli ultimi tre anni, quasi triplicando. Il forte incremento è dovuto soprattutto ai social game e al modello di business Free-to-Play .

Quasi la metà (44%, 135 milioni) della popolazione USA (circa 307 milioni) utilizza video game per almeno un’ora al mese, secondo un recente studio di Parks Associates società di consulenza e ricerca. Il numero di gamer è cresciuto del 241% tra il 2008 e il 2011 (58m vs 135m).

I dispositivi preferiti per giocare sono computer e laptop in tutte le fasce di età. Le game console hanno quasi la stessa diffusione dei PC tra i giovani (18-34), mentre sono meno utilizzate dalle persone più adulte.

Il mobile game è, secondo la ricerca, il settore chiave nei prossimi anni e cresce contemporaneamente alla diffusione di device mobili. Il 7% dei gamer che scaricava mobile game nel 2008 si è trasformato nel 18% del 2011. I cellulari sono i dispositivi mobili più utilizzati per giocare in tutte le fasce di età e battono le console portatili. Si diffonde anche l’utilizzo dei tablet. Il 71% degli adulti e il 79% degli adolescenti che posseggono un simile dispositivo, nell’ultimo trimestre dell’anno, ha utilizzato game.

Free-to-Play e social game sono i principali responsabili di una simile rapida adozione, non richiedendo costi o abbonamenti non intimidiscono gli utenti. L’80% dei giocatori utilizza una delle due tipologie di game, che riescono a sedurre tipologie di persone normalmente non interessate all’acquisto di videogiochi. Questo non significa, però, che non sono disposte a spendere denaro. La media di spesa di una persona in virtual item e microtransazioni su Facebook è di $29 dollari, mentre nelle offerte free-to-play di $21. Il punto centrale è l’assenza di barriere all’entrata, i microcosti e la richiesta di denaro in un secondo momento quando si è già presi dal gioco.

Sviluppatori di giochi e utenti guardano con sempre maggiore attenzione al Free-to-Play. Per i primi può rivelarsi un modello di business anche più remunerativo, se si riesce a creare una comunità di giocatori fedele nel tempo, sostituendo l’unica entrata iniziale con una serie di micro-pagamenti costanti e continui. Per i secondi si tratta di un modello di business che non impone una scelta ed un impegno iniziale; e permette di decidere nel tempo il grado di coinvolgimento economico ed emotivo-temporale da investire nell’attività.

Il nuovo modello di business sembra, inoltre, favorire lo spostamento delle attività di gioco verso i dispositivi mobili. Pietro Macchiarella, analista di Parks, sostiene  che “i giochi su smartphone e tablet hanno un vantaggio significativo nel free-to-play, se comparati alla loro controparte su PC.”

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