Francia approva legge “anti-Amazon” per salvare librerie

Dopo l’ok dell’Assemblea Nazionale, anche i senatori francesi hanno votato a favore della cosiddetta legge anti-Amazon, che difende le tradizionali librerie rispetto alla concorrenza degli operatori online, sul modello di Amazon appunto, accusati di dumping. In Francia, il 20% dei libri si vende ormai attraverso i canali di internet. Con questa nuova proposta di legge, che ora dovrà passare per un’ultima volta in seconda lettura al vaglio dei deputati, i colossi del web non potranno più cumulare la gratuità delle spese di trasporto con lo sconto del 5% autorizzato sul prezzo di copertina dei libri venduti in Francia.

Questo testo non risolve tutti i problemi delle librerie, ma è uno dei mattoni che portiamo al piano librerie”, ha detto la ministra della Cultura, Aurelie Filippetti, alludendo alle iniziative su affitti e fiscalità a favore dei librai. “Con questo testo, porteremo un nuovo mattone all’economia del libro e alla regolazione del settore”, ha concluso. Dal 1981, ogni libro nuovo venduto in Francia deve avere un prezzo unico fissato dall’editore, una misura destinata a sostenere le attività delle librerie indipendenti rispetto alla concorrenza delle grandi catene. Uno sconto del 5% viene comunque autorizzato. Nella versione adottata dai deputati, il provvedimento anti-Amazon prevede che nel caso di un libro spedito all’acquirente, il venditore non possa cumulare lo sconto del 5% autorizzato e la gratuità del trasporto, che viene considerato come concorrenza sleale da parte delle librerie tradizionali, che in questi ultimi anno sono al centro di una grave crisi finanziaria.

In un’intervista a Le Figaro, il numero 1 di Amazon France, Romain Voog, ha detto che la sua società non fa concorrenza diretta alle librerie, ma propone invece un’offerta complementare. Mentre c’è chi si interroga sulla costituzionalità di una tale norma.

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